Alta tensione a Lampedusa. Dalla Open Arms nove naufraghi si sono buttati in mare seguiti poi da altri cinque. A bordo la situazione è esplosiva. Una motovedetta della guardia costiera e due gommoni sono subito intervenuti per recuperarli e li sta portando nel molo della Madonnina. Nel frattempo stanno meglio e sono già stati trasferiti all'hotspot di contrada Imbriacola i due migranti, evacuati dalla nave spagnola, che nella notte sono stati ricoverati al Poliambulatorio per le visite. Si tratta di un uomo e di una donna che accusavano problemi cardiaci. «C'è una situazione di emergenza a bordo della Open Arms». È quanto fanno sapere dalla imbarcazione della ong spagnola.
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Hanno rischiato di annegare, spiegano i soccorritori, i naufraghi che si sono gettati in mare dalla Open Arms per cercare di raggiungere a nuoto la riva, che dista circa 800 metri dalla nave, è poi recuperati da a guardia costiera. Il mare è molto agitato, a Lampedusa soffia un forte vento.
SINDACO LAMPEDUSA SALE A BORDO: «GENTE DISPERATA, VITTIME DI TORTURE»
«Ci sono persone totalmente assenti, chissà quali torture o porcherie hanno dovuto subire mentre erano prigionieri in Libia. E noi li facciamo ancora stare sulla nave. Non capisco. Venti giorni su una barca in quello stato psicofisico...». Lo ha detto all'Adnkronos Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa che è salito ieri sera a bordo della nave Open Arms. «Oggi la riposta è che si stanno gettando a mare per la disperazione», aggiunge Martello.
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«Ong spagnola, nave spagnola, porto spagnolo: giusto così.