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Il collega non ha mai chiesto scusa alla consigliera per le frasi offensive che le rivolgeva davanti ai colleghi, attaccando per quello che diceva, per come vestiva e si muoveva. La consigliera comunale, eletta nel 2017 è stata costretta a modificare le sue abitudini, a cominciare dall'abbigliamento, per evitare di essere presa di mira in continuazione.
Il primo insulto a gennaio 2018, quando dopo una commissione, davanti ai colleghi, Zocco avrebbe detto: «Sodero, se nu te stai citta, te violento».
E dopo una trasferta a Roma, sempre nell’ambito di una commissione, Zocco avrebbe insultato la collega dicendole: «Ah tu sei andata a Roma per cercare i negretti, no? Che lì ce ne sono tanti!». L’ultimo episodio a dicembre del 2019 quando, al termine del consiglio comunale, «Sodero e nu pensi cu trombi de chiui!», dovresti fare più sesso.
La consigliera ha chiesto scuse pubbliche che non sono mai arrivate. In un post su Facebook dello scorso dicembre aveva scritto: «Ho sempre risposto con leggerezza ed a tono, perché sotto sotto percepisco la frustrazione degli uomini che si dedicano a tali tristi pratiche e ne ho solitamente compassione. Tuttavia, a tutto c’è un limite e non intendo tollerare oltre queste “confidenze”, ragion per cui chiederò alla Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Alessandra Ferrari di farsi portavoce, nel prossimo Consiglio Comunale, di una richiesta di scuse da parte del consigliere comunale che mi ha inviata a “trombare più spesso”, dopo l’ultimo Consiglio del 19 dicembre, alla presenza del Presidente del Consiglio e di altri consiglieri e cittadini. Al consigliere farò notare come nessuna uscita malsana come questa egli abbia mai indirizzato ai consiglieri uomini che pure in Consiglio Comunale perdono la pazienza». Dopo aver atteso inultilemente è passata alle vie legali.