Nuovo Dpcm, Conte non fa retromarcia: ok solo al ricongiungimento delle coppie lontane per lavoro: «Non invitate persone a casa»

premier conte_dpcm_regole_festività
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di Alessandra Severini
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Venerdì 4 Dicembre 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 10:16

Nessuna retromarcia, il governo mantiene la linea dura su coprifuoco e divieto di spostamenti, incurante delle polemiche delle Regioni e delle critiche interne alla stessa maggioranza. «Dobbiamo scongiurare una terza ondata che potrebbe arrivare già a gennaio», ha detto il premier Conte. 

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TUTTI IN COMUNE.

Così dal 20 dicembre al 6 gennaio sarà vietato spostarsi tra le regioni anche se sono in fascia gialla. Nei giorni 25 dicembre, Santo Stefano e Capodanno non si potrà nemmeno lasciare il Comune. Poche le deroghe «per stato di necessità: come l’eventuale spostamento per raggiungere i familiari anziani soli oppure le persone non autosufficienti bisognose di assistenza». Sarà sempre possibile rientrare non solo alla propria residenza, ma anche «nel luogo dove si abita con continuità, così da consentire il ricongiungimento delle coppie lontane per lavoro».

 


LINEA RIGORISTA. A parte l’apertura dei ristoranti a pranzo nei giorni di festa, ha prevalso la linea dei rigoristi ha prevalso: i centri commerciali non apriranno nei fine settimana e nei festivi, i ristoranti resteranno chiusi la sera, non si potrà sciare fino al 7 gennaio. Chi viene dall’estero dovrà restare in quarantena. A Capodanno il coprifuoco durerà fino alle 7. Rimane anche il divieto di assembramento e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso. Per la scuola se ne parla il 7 gennaio. Almeno il 75% degli studenti delle Superiori tornerà in aula.


ATTACCHI AL VELENO. Molti governatori di centrodestra hanno lamentato «il mancato confronto» ma a loro ha risposto con fermezza il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia: «Le norme sono state discusse in due riunioni durate complessivamente 7 ore. Fin dalla prima riunione abbiamo detto con chiarezza che due punti erano per noi inamovibili: il coprifuoco alle 22 e la limitazione alla mobilità tra le regioni». Anche Italia Viva e 25 senatori del Pd, molti vicini a Matteo Renzi, non tacciono la loro contrarietà facendo indispettire il segretario dem Zingaretti: «In 24 ore quasi 1000 persone sono morte a causa del Covid. Negli ultimi 15 giorni oltre 10 mila. Rifletta chi non capisce quanto è importante tenere alta l’attenzione con regole rigorose».


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