Decessi aumentati del 18%, nascite crollate del 30%: così il Covid ha cambiato l'Italia

Decessi aumentati del 18%, nascite crollate del 30%: così il Covid ha cambiato l'Italia
di Lorena Loiacono
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Martedì 4 Maggio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Muoiono più persone di quante ne nascono. E così l’Italia, anno dopo anno, sta sparendo. Il triste bilancio arriva dai dati dell’Istat che, nel suo report sugli indicatori demografici 2020, mette in luce un calo demografico inesorabile e che, nell’anno del Covid, ha raggiunto picchi allarmanti.

EFFETTO COVID. Nel 2020, infatti, i decessi sono stati 746mila, 112mila in più (+18%) del 2019: un’impennata dovuta alla pandemia. In Lombardia si è registrato il maggior eccesso di mortalità. A livello complessivo gli effetti sono evidenti: a fronte di appena 404mila nascite, quindi, vengono a mancare 342mila unità. Si registrano infatti, per mille abitanti, 7 neonati e 13 decessi.

VITA PIÙ BREVE. La speranza di vita alla nascita, sia per uomini sia per donne, è scesa a 82 anni: quindi 1,2 anni sotto il livello registrato nel 2019, prima del Covid.

CULLE VUOTE. Ma il coronavirus non è l’unico responsabile: in Italia infatti nascono sempre meno bambini, con un calo costante da 12 anni. Nel 2008 sono nati 577mila bambini, nel 2020 solo 404mila, ben il 30% in meno. Ogni donna quindi, in media, mette al mondo 1,24 figli, nel 2019 il dato della riproduttività era all’1,27, ben al di sotto dell’1,4 del 2008.

ITALIANI INVECCHIATI. E non è colpa del Covid neanche l’invecchiamento degli italiani che passano da un’età media di 45,7 anni ai 46 anni tra l’inizio del 2020 e l’inizio del 2021.

Gli over 65 rappresentano il 23,5% della popolazione totale contro il 23,2% dell’anno precedente.

ITALIANI IN CALO. Da sette anni la popolazione complessiva registra un calo costante: il 1 gennaio 2021 infatti i residenti ammontavano a 59 milioni e 259 mila, ben 384 mila rispetto allo stesso giorno dell’anno precedente. Una perdita che interessa tutta Italia, ad eccezione del Trentino-Alto Adige dove il dato cresce dello 0,4 per mille: nelle regioni del Sud si perde infatti il 7 per mille, in quelle del Centro il 6,4 per mille e al Nord il 6,1 per mille. Tra le regioni più colpite spiccano il Molise che raggiunge un decremento demografico pari al 13,2 per mille e la Basilicata con il 10,3, nel Nord spiccano invece il Piemonte con 8,8, la Valle d’Aosta con 9,1 e la Liguria con una perdita del 9,9 per mille.

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