Così i no-vax pagavano per evitare il vaccino: 150 euro per «spruzzarlo nell'ovatta»

Su Telegram veniva spiegata tutta la procedura per far finire il vaccino nel batuffolo di ovatta

Così i no-vax pagavano per evitare il vaccino: 150 euro per «spruzzarlo nell'ovatta»
Così i no-vax pagavano per evitare il vaccino: 150 euro per «spruzzarlo nell'ovatta»
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Giovedì 27 Gennaio 2022, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 12:21

Più di 30 vaccinazioni false, con tanto di certificazione per ottenere il Green Pass. Questa l'accusa che ha portato all'arresto di un infermiere professionale dell'Asl Napoli 1. Ma nell'indagine è finito anche Rosario Cirillo, l'operatore socio sanitario, altro dipendente dell'azienda sanitaria, che avrebbe reclutato i no vax disposti a pagare 150 euro per la finta vaccinazione.

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A sostenerlo è una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura di Napoli, che ieri ha fatto scattare l'ordinanza della custodia cautelare in carcere e del divieto di espatrio per l’infermiere napoletano. Secondo quanto raccolto da Repubblica, nelle intercettazioni dei gruppi Telegram, Cirillo spiegava come agire ai no vax che pagavano 150 euro per un vaccino che sarebbe finito nell'ovatta: «Non te lo fa, lo spruzza fuori». E poi anche come agire, una volta all'hub vaccinale: «Fate tutto come fosse normale.

Fate la fila, parlate con il medico dei vostri problemi e fate tutto come se fosse normale... poi lui saprà che non deve farvelo veramente».

Dopo la truffa degli stipendi gonfiati che ha mandato sotto inchiesta 18 dipendenti, l’Asl Napoli Centro torna di nuovo sotto i riflettori. Sono 30 i casi sospetti registrati in un hub vaccinale del capoluogo. Le dosi di vaccino inoculate dall’infermiere sarebbero state disperse in un batuffolo di ovatta, utilizzato per simulare l'inoculazione. Con la presunta falsa attestazione di avvenuta vaccinazione, i pazienti avrebbero ottenuto, pur non avendo titolo, la certificazione verde Covid-19. Una truffa costruita a puntino, pensata in ogni singolo dettaglio che avrebbe coinvolto anche dei «clienti» provenienti dalla Puglia. 

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