Napoli, droga e telefonini ai detenuti in carcere con la complicità di alcuni agenti: 26 arresti

Tra i 26 arrestati, ci sono anche quattro agenti 'infedeli': tre di loro ai domiciliari, uno direttamente in carcere

Napoli, droga e telefonini ai detenuti in carcere con la complicità di alcuni agenti: 26 arresti
Napoli, droga e telefonini ai detenuti in carcere con la complicità di alcuni agenti: 26 arresti
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Lunedì 21 Marzo 2022, 13:22

Una vera e propria piazza di spaccio all'interno di un carcere a Napoli. Succede nel centro penitenziario di Secondigliano, dove i detenuti gestivano il traffico di droga e anche quello di alcuni telefonini, con la complicità di alcuni agenti di polizia penitenziaria. Per questo motivo, quattro agenti sono stati arrestati: tre di loro sono ai domiciliari, uno è finito direttamente in carcere.

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Droga e telefonini in carcere a Napoli, l'operazione

All'alba di oggi i Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli, in collaborazione con il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, stanno dando esecuzione a un'ordinanza applicativa di misura cautelare personale emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di oltre 20 persone. Le accuse contestate sono, a vario titolo, associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d'ufficio.

Droga e telefonini in carcere a Napoli, chi sono gli agenti 'infedeli'

Sono quattro gli agenti della Polizia Penitenziaria arrestati oggi che, secondo gli inquirenti, si sarebbero fatti corrompere per consentire l'introduzione dello stupefacente, di cellulari e anche per favorire lo spostamento dei detenuti all'interno della struttura carceraria anche agevolando la sistemazione di appartenenti al medesimo sodalizio nelle stesse celle.

Per un agente, attualmente in pensione ma in servizio all'epoca dei fatti contestati, il gip di Napoli ha disposto il carcere mentre agli altri tre sono stati notificati gli arresti domiciliari. Si tratta di Salvatore Mavilla, 59 anni (in carcere) e di Salvatore, Mario Fabozzi, 55 anni, Francesco Gigante, 58 anni e Giuseppe Tucci, 47 anni, gli ultimi tre tutti ai domiciliari.

Droga e telefonini in carcere, 26 arresti in tutta Italia

Gli arresti eseguiti dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e dal Nucleo Investigativo Centrale del Corpo della Polizia Penitenziaria sono complessivamente 26, tra Napoli, Frosinone e Salerno nonché presso le Case Circondariali di Napoli, Campobasso, Cosenza, Fossombrone (Pesaro e Urbino), Spoleto (Pescara), Voghera (Pavia), Saluzzo (Cuneo), Tolmezzo (Udine) e Trapani. Tra le quattro persone per le quali il gip di Napoli ha disposto i domiciliari figurano tre agenti della Penitenziaria. L'indagine, coordinata dai sostituti procuratori antimafia Luigi Landolfi e Simona Rossi, ha permesso di raccogliere plurime fonti di prova, anche a riscontro delle dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia, circa l'esistenza di una piazza di spaccio all'interno della Casa Circondariale di Napoli - Secondigliano, gestita da detenuti mediante il commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish e marijuana) introdotte nell'istituto penitenziario. 

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