Msc Fantasia, sbarcato al porto di Genova un gruppo di passeggeri positivi

I protocolli di sicurezza non trovano riscontro in nessun altro settore del turismo

Da protocollo in vigore, un gruppi di passeggeri, positivi al covid, è stato fatto sbarcare a Genova
Da protocollo in vigore, un gruppi di passeggeri, positivi al covid, è stato fatto sbarcare a Genova
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Domenica 9 Gennaio 2022, 21:17 - Ultimo aggiornamento: 23:22

Arrivati a Genova da positivi. Stamattina, un gruppo di passeggeri postivi al covid è sbarcato al porto di Genova dalla nave da crociera Msc Fantasia. Provenienti da Marsiglia, i passeggeri sono stati fatti sbarcare ma la nave ha proseguito le sue tappe partendo per La Spezia.  «Dando attuazione alle rigorose misure previste dal Protocollo - si legge nella nota di Msc -, i passeggeri positivi e i loro contatti stretti sono stati subito isolati in cabine con balcone e assistiti dal punto di vista sanitario, venendo sbarcati a Genova per essere trasferiti in modalità protetta nelle loro abitazioni. L'identificazione tempestiva di alcuni casi isolati ha dimostrato, ancora una volta, la validità e l'efficacia del 'Protocollo di sicurezza e salute' di Msc». 
    

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Lunedì scorso, sempre a Genova, la nave Msc Grandiosa ha fatto sbarcare 40 passeggeri Covid-positivi che sono stati trasferiti in bus protetti alle loro abitazioni in Nord Italia.

I passeggeri stranieri erano stati accompagnati in due Rsa di Genova e del basso Piemonte per la quarantena. Oggi invece la sanità marittima Usmaf ha chiesto alla Protezione civile regionale 9 posti presso la struttura territoriale operativa a Genova. 

«Il protocollo prevede - si legge ancora nella nota della MSC - , la vaccinazione dei passeggeri e dell'intero equipaggio che viene testato ogni due giorni, mentre i crocieristi sono sottoposti al tampone a inizio, a metà e a fine crociera. Sulla nave vige il distanziamento fisico, l'obbligo di mascherina e la sanificazione continua degli ambienti e delle superfici di contatto. I protocolli di sicurezza non trovano riscontro in nessun altro settore del turismo e dell'ospitalità, permettendo così di individuare casi di persone positive che a terra non sarebbero probabilmente mai stati tracciati e che sono, in ogni caso, una percentuale nettamente inferiore rispetto ai casi di contagio sviluppati a terra». 

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