Due sono morti congelati. Altri due sono caduti da impalcature. Un altro investito da un tir. Le ultime 24 ore sono riuscite a peggiorare la già tragica statistica delle tre vittime sul lavoro che avvengono in media in Italia. Ieri sono state cinque: quattro in regioni della Pianura Padana, uno in Sicilia. Altri cinque nomi che si aggiungono alla lista di una strage silenziosa, 677 in sette mesi, secondo gli ultimi dati Inail.
L’incidente più grave è avvenuto in provincia di Milano, nello scantinato dell’ospedale Humanitas di Pieve Emanuele.
Due incidenti si sono consumati nel Torinese e in provincia di Pavia. A Nichelino ha perso la vita Leonardo Perna, 72 anni: è salito su un’impalcatura alta due metri per liberare una canalina ostruita nel sottotetto, ma ha perso l’equilibrio ed è caduto, morendo sul colpo. Stessa sorte per Valeriano Bottero, 52 anni, artigiano e imbianchino. Mentre stava tinteggiando i capannoni di uno stabilimento industriale, a Loreggia, in provincia di Padova, è caduto da un’impalcatura alta cinque metri. All’arrivo del 118 era già morto. La quinta morte sul lavoro si è consumata a Capaci, in provincia di Palermo. Giuseppe Costantino, 52 anni, stava controllando la parte posteriore di un tir quando il mezzo si è messo in movimento e lo ha travolto uccidendolo.