Bari, epidemia di morbillo: 8 bimbi contagiati da figlia di genitori no-vax. Uno è grave, l'ex ministro Lorenzin all'attacco: «La ministra Grillo ha creato confusione»

Bari, epidemia di morbillo: 8 bimbi contagiati da figlia di genitori no-vax. Uno è grave, l'ex ministro Lorenzin all'attacco: «La ministra Grillo ha creato confusione»
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Domenica 11 Novembre 2018, 11:02 - Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 08:50

Rischio epidemia di morbillo a Bari. Infatti, sarebbero già otto i casi accertati nell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, un nono molto probabile e il rischio che possano essercene altri. E il contagio potrebbe essere stato innescato dal figlio di genitori 'no-vax'. La notizia è pubblicata su «La Gazzetta del Mezzogiorno».

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Il focolaio epidemico - si legge nell'articolo - sarebbe scoppiato - a quanto pare - anche per via della tardiva applicazione dei protocolli previsti dalla legge: il caso indice, quello da cui tutto è cominciato presso l'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, non sarebbe stato segnalato per tempo alle autorità di igiene pubblica.

Una bambina di 10 anni, figlia di genitori anti-vaccinisti, potrebbe dunque aver innescato una catena di contagi. Che ha riguardato anche un bimbo di 11 mesi, ricoverato nello stesso reparto per otite e ora alle prese con una malattia molto grave.

Da quanto trapela da fonti dell'ospdela, comunque, le condizioni di salute delle otto persone contagiate sono in buone.Dalla direzione sanitaria del Policlinico di Bari,  precisano che «non tutti i casi sembrerebbero collegati tra loro». In particolare si tratta di cinque pazienti minorenni, di cui due già dimessi, e altri tre ancora ricoverati ma in ripresa (due in età pediatrica e un 16enne). Altri tre adulti sono ricoverati presso il reparto di malattie infettive del Policlinico di Bari, per due dei quali è stata posta diagnosi accertata di morbillo, mentre per la terza
persona la diagnosi è ancora sospetta.

Sulla dinamica dei fatti e sulla diffusione della patologia, cioè sul primo caso diagnosticato, una bambina di 10 anni non vaccinata, e sulla eventuale catena di contagi collegati, è in corso una verifica interna «finalizzata - spiega Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia - anche ad accertare se vi sia stata una gestione non corretta».

Intanto, infuria la polemica politica. E' soprattutto l'ex ministro Lorenzin ad attaccare la maggioranza, accusando l'attuale ministro Grillo di aver creato confusione nell'applicazione dei protocolli: 
«La confusione creata dal governo, dalla ministra Grillo con la sua circolare e dall'attività parlamentare della maggioranza sul tema vaccini, non poteva non far allentare la guardia sul morbillo che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come preoccupante in Italia. La non vaccinazione delle corti previste dalla legge, la mancanza di stringenti controlli e il senso d'impunità per chi vuole eludere la legge, finisce come denunciato dalle famiglie di bambini non vaccinabili, per colpire i soggetti più fragili, immunodepressi, bambini troppi piccoli per essere vaccinati, mettendone seriamente a rischio la salute e purtroppo anche la stessa vita. Le risposte messe in campo dalla maggioranza e sostenute dal ministro della salute sono dannose e fuorvianti»

Dal canto suo la ministra Giulia Grillo tira dritto, assicurando che il governo sta facendo di tutto per aumentare la copertura vaccinale: «Sul morbillo non possiamo abbassare la guardia». ha dichiarato dopo il nuovo focolaio di morbillo segnalato a Bari, su cui, sottolinea il Ministero della Salute, «sono ancora in corso accertamenti da parte delle autorità sanitarie nazionali e locali» ma che «evidenzia come il nostro Paese abbia ancora molto da fare per giungere ad eliminare questa patologia». «Pochi mesi fa l'Oms ci ha richiamati - continua Grillo - proprio sui dati di copertura vaccinale che sono ancora troppo bassi. Occorre raggiungere in modo più efficace i soggetti suscettibili offrendo il vaccino anche agli adolescenti e ai giovani, che restano i soggetti più esposti al contagio, e al contempo mettere in campo azioni standardizzate e puntuali per prevenire la trasmissione negli ambienti a maggior rischio epidemico».

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