Il gioco scende in piazza: «Vogliamo riaprire». E i concessionari scrivono al governo: «Vitale ripartire entro il 15 giugno»

Il gioco scende in piazza: «Vogliamo riaprire». E i concessionari scrivono al governo: «Vitale ripartire entro il 15 giugno»
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Lunedì 8 Giugno 2020, 21:47
Il mondo dei giochi è in subbuglio. Tra le tante attività che stanno ripartendo, rispettando tutte le prescrizione previste dal governo per l'epidemia di Covid-19, non c'è il mondo dei gioco legalei. Ancora chiuse le sale Bingo, chiuse le sale scommesse e - inevitabilmente - molti posti di lavoro a rischio se la riapertura di queste sale dovesse ancora tardare. E il settore del gioco legale impegna una forza lavorativa, tra diretta e indotto, di circa 120mila persone. Tutti posti a rischio. 

E, proprio nell'anniversario del Dpcm dell'8 marzo, che chiudeva le sale da gioco, mai più riaperte, il settore dei giochi, come riporta l'agenzia di stampa Agimeg, sta dando vita ad una serie di iniziative per sensibilizzare l'opinone pubblica, ricordando che, comunque, in questi tre mesi  la non riapertura delle sale 
giochi, scommesse e Bingo sta costando circa 750 milioni di euro al mese alle casse dello Stato: praticamente, in questi tre mesi l'Erario ha perso oltre 2,2 miliardi di euro.

Ora le speranze del settore sono tutte riposte nel 15 giugno, quando riprenderanno, tra gli altri, cinema, teatri e concerti. La filiera del gioco, che ricorda di essere già sottoposta a pesanti prelievi fiscali e a norme che ne limitano la pubblicità in seguito al decreto dignità, ora si prepara a scendere in piazza domani, martedì 9 giugno, a Roma per una manifestazione nazionale, al culmine dei numerosi sit-in e flash mob che nei giorni scorsi si sono tenuti in tutta Italia.  Dalle 14:30 alle 18 manifesteranno per chiedere l'impegno da parte del governo a riaprire e tutelare un settore che troppo spesso viene accostato al malaffare. Proprio nelle stesse ore sarà riunita la Conferenza delle Regioni, per discutere sulle linee guida delle nuove riaperture tra cui, appare sempre più probabile, anche quelle di sale giochi, bingo e agenzie di scommesse. A Roma - fanno sapere
gli organizzatori - saranno in piazza anche alcuni rappresentanti di Forza Italia e il senatore della Lega, Corinto
Marchini.

Intanto, gli operatori del settore, da Sisal a Lottomatica, passando per Gamenet, Codere e molte altre, hanno tutte insieme mandato una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e a tutti i ministri dell'esecutivo. 

Nella missiva i concessionari dei giochi ricordano che “con la chiusura del comparto si è inoltre perduto quel presidio di legalità sul territorio che opera ogni giorno quale contrasto del gioco illegale; va poi considerato che oggi, con l’approssimarsi dell’avvio del campionato di calcio, il rischio di una ulteriore diffusione dell’illegalità, se l’attività legale non venisse ripresa, è ancora più evidente”. 

L'obietivo dei concessionari - ovviamente - è quella di riaprire prima della ripartenza del Calcio Italiano, tanto è vero che nella lettera inviata al governo - e controfirmata anche da Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti e da Marco Decio, Presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, la richiesta dei concessionari si fa esplicita: “Per tutti questi motivi, chiediamo di poter riaprire al più presto le nostre attività: il settore è in grado di ripartire da subito in sicurezza, poiché in queste ultime settimane i concessionari dello Stato hanno adottato strumenti di tutela sanitaria per clienti e dipendenti, al pari di ogni altra attività d’impresa. È indispensabile e vitale riaprire le attività entro e non oltre il 15 giugno, nel massimo rispetto degli accordi sindacali sottoscritti, nonché dei protocolli di sicurezza adottati”.

 
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