«Mondi Connessi», tecnologie in grado di prevedere reati prima che vengano commessi

Il capo della polizia Franco Gabrielli alla presentazione di " Mondi Connessi".
Il capo della polizia Franco Gabrielli alla presentazione di " Mondi Connessi".
di Emilio Orlando
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Mercoledì 27 Febbraio 2019, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 08:31

Polizia versione 4.0. Condividere le informazioni per innovare. E' la parola d'ordine adottata della polizia italiana del futuro. Non soltanto investigazioni tradizionali ed analisi criminale classica ma anche e soprattutto algoritmi di intelligenza artificiale, che daranno luogo a breve a nuove intuizioni investigative o addirittura predittive. Non è una scena del film “Robocop” il superpoliziotto bionico ma una realtà operativa presto a regime su tutto il territorio nazionale. Verranno condivise in modo sistematico tutte le risorse tecnologiche, i sistemi informativi e le banche dati del settore anticrimine della polizia di stato, così da far comunicare in tempo reale i diversi mondi della prevenzione dei reati, delle indagini e delle scienze forensi, anche per l´adozione di immediate decisioni strategiche ed operative. 
E´ questa la filosofia che sta alla base della “Sala dei Mondi Connessi” inaugurata oggi, 27 febbraio a Roma, alla presenza del capo della polizia Franco Gabrielli, presso la sede della "Direzione Centrale Anticrimine”, guidata dal prefetto Vittorio Rizzi. Una moderna control room, finanziata attraverso fondi europei, dove comunicheranno in tempo reale i diversi mondi della prevenzione dei reati, delle indagini e delle scienze forensi, anche per l´adozione di immediate decisioni strategiche ed operative. 

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L´obiettivo non è quello di sviluppare nuovi sistemi ma di mettere a fattor comune le risorse esistenti in modo che possano dialogare: interazione, che attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, potrà dar luogo a nuove intuizioni investigative o addirittura predittive.
Il dialogo tra sistemi vale anzitutto per la gestione delle immagini. Potranno confluire nella Sala le immagini trasmesse dalle sale operative delle questure, dagli elicotteri della polizia di stato, dai droni, dalle autovetture dotate del sistema di trasmissione Mercurio, così come dal tablet o dallo smartphone del poliziotto che abbia installato MercurioApp; potranno essere indirizzate le immagini dei sistemi pubblici di videosorveglianza e quelle proveniente da sistemi LTE dei gestori telefonici nazionali o di cui è proprietaria la polizia scientifica.
Nella sala verranno rimbalzate anche le immagini dei servizi investigativi di pedinamento, che così potranno essere incrociate con le immagini e i dati delle telecamere presenti lungo il tragitto, che siano state prima geolocalizzate.
Tutto questo consentirà di seguire in diretta tutte le più importanti operazioni di polizia, compresi i sopralluoghi della Polizia Scientifica per rapine ed omicidi, con la possibilità di supportare l´attività di repertazione delle tracce con genetisti, periti balistici, ingegneri, chimici e informatici che dalla Sala si potranno collegare con tutti i territori a livello nazionale.

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La Sala rappresenta, presentata oggi secondo il vecchio modello delle sale situazioni costituisce una sorta di “astronave investigativa e dell' intelligence” dotata di una plancia di comando di tutte le banche dati in uso alle forze di polizia che possono essere interrogate in tempo reale durante le operazione in corso con le piattaforme informatiche per l´analisi di dati telefonici, le ricerche su fonti aperte (OSINT, Open Source INTelligence,) e la localizzazione dei veicoli. L´inaugurazione è stata anche l´occasione per presentare il pacchetto formativo “STOP”, acronimo che raccoglie i termini “STAND, fermati”, “TAKE A BREATH, prenditi un respiro”, quindi “OBSERVE, osserva”, e infine “PROCEED, procedi”, sulle tecniche volte a disinnescare le situazioni di conflitto e rabbia nel contatto quotidiano del poliziotto con il cittadino. Il progetto, promosso dalla “Direzione Centrale Anticrimine” e curato dallo psichiatra Massimo Picozzi, è fruibile proprio da oggi sulla piattaforma e-learning della Polizia di Stato a beneficio di tutti i poliziotti impegnati quotidianamente nel contatto con il cittadino. Si tratta di un progetto formativo che vuole fornire all´operatore della polizia di stato strumenti semplici ed efficaci per prevenire e gestire i conflitti e le situazioni di aggressività e rabbia del cittadino, dopo aver individuato i segni del potenziale pericolo.


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Prima regola su tutte è il rispetto: l´autorevolezza del poliziotto passa necessariamente per il riconoscimento della dignità dell´altro, anche nel caso presenti uno stato di alterazione, e si esprime anzitutto con la cortesia e il garbo nella comunicazione. Molto spesso dietro una reazione aggressiva e rabbiosa può celarsi una paura, una situazione di disagio, una malattia mentale che il poliziotto deve saper riconoscere per adottare un comportamento che contenga o disinneschi i rischi, piuttosto che amplificarli con una reazione inadeguata. 
Vengono passati in rassegna i comportamenti più comuni di soggetti emotivamente disturbati (oppositori e testardi, emotivamente labili, rivendicativi e polemici, paranoici, disorganizzati e confusi), delle persone affette da disturbi psichiatrici, come personalità borderline, antisociali, quadri depressivi e schizofrenici, e di quelle dipendenti da alcool o droghe.

La formazione si chiude infine con un focus sul poliziotto, sulla necessità di analizzare ed imparare dagli episodi del passato, sulla consapevolezza dei propri limiti delle proprie debolezze e sull´addestramento della capacità d´intuizione. E l´obiettivo è quello di essere preparati ad agire e non a reagire, disinnescando il conflitto prima che si trasformi in aggressione,

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