Il sierologico per misurare gli anticorpi prima della terza dose non serve a niente. A dirlo è il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù, secondo cui «non è assolutamente raccomandabile» subordinare la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid a un test del livelli di anticorpi contro il coronavirus Sars-CoV-2.
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«Quando stiamo parlando di una vaccinazione globale, non ha significato dosare gli anticorpi - ha spiegato Palù - perché ci sono già gli studi validativi, e sono gli studi di efficacia nel mondo reale, nella pratica, nella vita di tutti i giorni, che dimostrano se il vaccino funziona o meno».
Inoltre, «sappiamo che non viene ancora attribuito agli anticorpi un vero correlato di protezione.
«Una valutazione» potrebbe servire «per singoli casi, come è stato per gli immunodepressi», ha puntualizzato Palù. Oppure, altro esempio fatto dal numero uno dell'Aifa: «Abbiamo recenti pubblicazioni che dimostrano, nel caso delle malattie reumatiche, che il vaccino è efficace. In questi soggetti sono stati misurati gli anticorpi e si è visto che erano elevati». Quindi la misurazione degli anticorpi può avere senso in specifiche situazioni, «ma per studi di popolazione non è assolutamente raccomandabile - ha concluso Palù - per le ragioni dette, per la tipologia del test e perché l'efficacia» del vaccino «nel mondo reale si misura in termini diversi».