Wicky Priyan, è stato difficile in questi mesi?
«Molto. Cercare di sopravvivere con aperture a singhiozzo e con delivery e take away, non è stato facile per nulla. I nostri clienti ci hanno aiutato, supportandoci, ordinando da noi. E noi abbiamo risposto mantenendo la qualità alta. Ma non si può vivere soltanto di delivery».
Si parla di apertura serale dei ristoranti.
«Sarebbe positivo. È più sicuro consumare dentro al ristorante.
Lo chef oggi di cosa avrebbe bisogno?
«Di un aiuto del governo, partendo dai fornitori e curando tutta la filiera. La produzione si è fermata, molti prodotti sono scaduti perché invenduti. Dobbiamo convivere con il Covid. Fuori dal mio ristorante, a due passi dal Duomo, si vede tanta gente passeggiare, qualcuno senza mascherina: se si sottovaluta il problema perché si pensa che sia tutto passato, noi non ne usciamo. E così non ripartiremo mai».