Gli sbarchi continui degli ultimi giorni, la reazione della Spagna a Ceuta, i morti in mare. L' Italia torna a chiedere alla Ue una strategia condivisa sulla politica migratoria, ma l'Unione è divisa. Il nostro paese ha chiesto che al summit dei leader Ue del 24 e 25 maggio sia affrontata la questione migratoria e anche la ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese ieri ha chiesto un meccanismo europeo che faciliti i rimpatri avvertendo che le proposte contenute nel nuovo patto europeo per l'immigrazione e l'asilo non sono soddisfacenti per Italia.
Come ogni primavera gli sbarchi sulle coste italiane si sono intensificati.
La polemica monta. Su facebook Giorgia Meloni attacca: «In Spagna viene schierato l'esercito per fermare gli sbarchi. Il ministro ci dica subito se ha intenzione di difendere i confini nazionali o condannarci ad essere il campo profughi d'Europa». Lamorgese però ha evidenziato come la questione di Ceuta, sia «completamente diversa. Anche noi abbiamo messo 200 militari in Friuli ma purtroppo i confini marittimi sono assolutamente diversi da quelli terrestri».
FdI e Lega denunciano anche i numeri ridotti dei rimpatri. La stessa ministra, che oggi sarà in missione in Tunisia, ha comunicato che in tutto il 2020 il totale dei rimpatri è stato di 3.607 unità mentre quest'anno, alla data del 9 maggio, sono state rimpatriate 1.277 persone.
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