Far west in Calabria: uomo e donna uccisi a colpi di fucile sotto casa, spari in un bar e tre feriti Killer identificato

Far west in Calabria: un uomo e una donna uccisi a colpi di fucile sotto casa, spari in un bar e tre feriti
Far west in Calabria: un uomo e una donna uccisi a colpi di fucile sotto casa, spari in un bar e tre feriti
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Venerdì 11 Maggio 2018, 17:45 - Ultimo aggiornamento: 23:11

Due morti morti, un uomo e una donna, e tre persone ferite in Calabria: è infatti il bilancio di due sparatorie avvenute da poco in due distinte località del vibonese, Limbadi e Nicotera, probabilmente ad opera della stessa persona che viene ricercata dai carabinieri, considerata un soggetto «problematico».
L'autore è stato identificato in Francesco Olivieri, di 32 anni. L'uomo sarebbe imparentato con alcuni esponenti della cosca Mancuso di Limbadi.

Le vittime sono Michele Valarioti, di 63 anni e Giuseppina Mollese, 80 anni. L'uomo è stato ucciso a colpi di fucile a Nicotera nei pressi di casa sua, la donna è morta invece in ospedale in seguito alle ferite riportate. In precedenza, a Limbadi, tre persone, una delle quali imparentata con la vittima, erano state ferite in un bar.



Nel caso di Limbadi, secondo una prima ricostruzione, l'individuo è arrivato a bordo della propria autovettura. Quindi è sceso imbracciando un fucile da caccia ed ha esploso un colpo sull'uscio del locale e un secondo all'interno, ferendo tre persone. Dopo di che si è allontanato, sempre a bordo della propria vettura, dileguandosi.
 

 

L'uomo avrebbe agito a volto scoperto e avrebbe una trentina d'anni. Da Limbadi, sempre secondo una prima, frammentaria, ricostruzione, sarebbe andato a Nicotera dove ha sparato a Valarioti e poi ad una donna che abita ad un centinaio di metri dalla vittima. Le indagini sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Tropea e del Comando provinciale di Vibo Valentia.

L'uomo è passato a piedi davanti ad un liceo imbracciando il fucile. L'uomo, infatti, è andato a casa di Giuseppina Mollese, di 69 anni, e le ha sparato un colpo di fucile ferendola gravemente all'addome, poco dopo è morta in ospedale. Quindi, a piedi, ha percorso circa 200 metri, passando davanti alla scuola, ed è andato a casa di Michele Valarioti, di 63 anni, uccidendolo. A Limbadi, invece, l'omicida ha sparato in un bar contro tre persone, Pantaleone D'Agostino, Pantaleone Timpano e Francesco di Mundo. Uno dei tre sarebbe ferito gravemente al volto.


È un soggetto «problematico» l'uomo che ha sparato. L'uomo è poi è scappato a piedi nelle campagne di Limbadi, dove è stata trovata l'auto, una Fiat Panda. La cattura in corso con una vasta battuta dei carabinieri. È quanto si è appreso in ambienti vicini alle indagini. Dai primi accertamenti non risulta che l'uomo fosse in qualche modo legato da vincoli di parentela contro le persone contro cui ha sparato. Anche le vittime, Michele Valarioti, di 63 anni, Giuseppina Mollese (69) e Pantaleone Timpano - l'unico rimasto veramente ferito nella sparatoria nel bar di Limbadi mentre gli altri due uomini sono rimasti praticamente illesi - risultano imparentati tra loro. I carabinieri della Compagnia di Tropea e del Comando provinciale di Vibo Valentia, che stanno conducendo le indagini, stanno approfondendo proprio questo aspetto per verificare se vi siano legami di altra natura tra le persone finite nel mirino dell'assassino e se lo stesso fosse in qualche modo collegato a loro. Una ricostruzione indispensabile per cercare di capire il movente di un gesto che allo stato appare senza spiegazioni. 



Il killer sarebbe imparentato con alcuni esponenti della cosca Mancuso di Limbadi. L'uomo è già noto alle forze dell'ordine. Nel 2015 era stato arrestato mentre stava innaffiando una piantagione di canapa indiana con 500 arbusti. Nel 1997 il fratello, Mario, fu ucciso in un agguato. Il giovane - all'epoca aveva 25 anni - era stato ucciso con alcuni colpi di pistola mentre era in auto. Mario Olivieri era riuscito a scendere dalla vettura ma era stato raggiunto dai sicari e ucciso. Anche Ignazio Saccomanno, figlio di una delle due vittime di oggi, Giuseppina Mollese, era stato ucciso una ventina d'anni fa in un agguato.
Gli investigatori sono al lavoro per accertare se tra i delitti di allora e quanto successo oggi vi possa essere un collegamento.

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