Michele Cilli, la svolta: due arresti per omicidio. «Uno l'ha ucciso, l'altro lo ha aiutato col cadavere»

Michele Cilli, scomparso a gennaio: svolta nelle indagini, due arresti per omicidio
Michele Cilli, scomparso a gennaio: svolta nelle indagini, due arresti per omicidio
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Martedì 22 Marzo 2022, 08:59 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 17:57

Svolta nelle indagini su Michele Cilli, il ragazzo di 24 anni di Barletta scomparso a gennaio scorso: la polizia ha arrestato due persone per l'omicidio del giovane. Gli agenti della Squadra Mobile B.A.T. e del commissariato di Barletta, su ordine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Trani. Sono in corso numerose perquisizioni con l'ausilio del Gabinetto Interregionale di polizia scientifica per la Puglia e la Basilicata e di unità cinofile antidroga della polizia.

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Chi sono i due arrestati per l'omicidio di Michele Cilli

Sono due 34enni, Dario Sarcina e Cosimo Damiano Borraccino, già conosciuti alle forze dell'ordine, le due persone arrestate, il primo per omicidio volontario e soppressione di cadavere in concorso, il secondo di soppressione di cadavere, nell'ambito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Andria. Come già emerso subito e come ribadito poco fa dal procuratore capo della Repubblica del Tribunale di Trani Renato Nitti, in conferenza stampa, il giovane scomparso si è allontanato da un locale, un bar, dove stava partecipando a una festa insieme ad alcuni amici.

Quindi è salito a bordo proprio della vettura di Sarcina.

Michele Cilli, il giovane scomparso a gennaio a 24 anni

Da quel momento il percorso dell'auto è stato ricostruito nei minimi dettagli. L'auto è prima entrata in un garage dove si trovano diversi box auto. Venti minuti dopo la vettura, di marca tedesca, si è allontanata dal garage senza la presenza di Cilli a bordo. Alla guida sempre Sarcina che, successivamente, avrebbe fatto alcuni giri e una sosta. Un momento chiave, si ritiene, quest'ultimo, forse proprio per prendere contatti con qualcun altro, gli inquirenti ritengono con Borraccino, che lo avrebbe aiutato a sopprimere il cadavere.

Secondo la ricostruzione Sarcina è tornato proprio nello stesso locale dove avrebbe richiamato l'attenzione di alcune persone presenti suonando il clacson e le avrebbe fatte anche salire a bordo. Da quel momento, sempre secondo quanto accertato dalla Squadra Mobile, il presunto omicida avrebbe presentato delle ferite a entrambe le mani probabilmente «per l'uso di un'arma da taglio, una più profonda, l'altra più superficiale », come ha riferito il procuratore Nitti.  

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