Mediterraneo bollente: «4 gradi sopra la media stagionale». Ecco perché è una pessima notizia

Il 'Mare Nostrum' si sta lentamente tropicalizzando a causa del cambiamento climatico: le conseguenze possono essere catastrofiche

Mediterraneo bollente, l'Enea: «+4°C sopra la media stagionale». Ecco perché è una pessima notizia
Mediterraneo bollente, l'Enea: «+4°C sopra la media stagionale». Ecco perché è una pessima notizia
di Enrico Chillè
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Giovedì 23 Giugno 2022, 16:02 - Ultimo aggiornamento: 16:17

Il Mar Mediterraneo sempre più caldo e, dal 10 maggio scorso, con temperature assolutamente anomale. Lo confermano i dati del monitoraggio europeo Copernicus e del progetto CAREHeat, finanziato dall'Agenzia spaziale europea e a cui partecipano, per l'Italia, Enea e Cnr.

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Mediterraneo bollente, +4°C rispetto alla media da maggio a oggi

Dal 10 maggio, il Mediterraneo è colpito da un'ondata di calore prolungata, che ha innalzato la temperatura della superficie del mare di circa 4°C rispetto alla media del periodo 1985-2005.

Da un mese e mezzo, i picchi della temperatura del 'Mare Nostrum' hanno raggiunto addirittura i 23°C. L'ondata di calore che ha colpito l'Italia da diverse settimane, con temperature decisamente più alte della media stagionale, non risparmiano quindi neanche il mare. Per Salvatore Marullo, ricercatore del laboratorio Enea di Modellistica climatica e impatti, «i valori sono in linea con l'ondata di calore del 2003 e le temperature, dagli inizi di maggio, sono analoghe a quelle delle fasi più avanzate della stagione estiva».

Mediterraneo bollente, il progetto CAREHeat

Il progetto CAREHeat punta a studiare le ondate di calore marine, per ottenere maggiori conoscenze sulle loro cause e sui loro effetti. Alcune ondate di calore nell'atmosfera possono essere causate dal persistere di eventi meteorologici come gli anticicloni africani, ma è ancora difficile stabilire con precisione l'impatto di un simile aumento delle temperature sia per l'ecosistema marino, sia per l'uomo. «I cambiamenti climatici iniziano ad incidere concretamente sulla vita di tutti i giorni, sulle attività economiche fino al singolo cittadino, passando per l'inasprimento dei fenomeni migratori» - spiega Gianmaria Sannino, responsabile Laboratorio Enea di Modellistica climatica e impatti - «È quindi opportuno definire quantitativamente i fenomeni in corso per capirne le cause e prevederne gli sviluppi».
Oltre a ENEA e Cnr, partecipano al progetto CAREHeat, finanziato da ESA nell'ambito delle «azioni bandiera» della Commissione europea, gli istituti di ricerca francesi CLS (Collect Locatisation Satellites) e IFREMER (Institut Fran‡ais de Recherche pour l'Exploitation de la Mer) e le non-profit Mercator Ocean International (Francia) e +ATLANTIC CoLAB (Portogallo). 

Mediterraneo bollente, perché è una pessima notizia

Le temperature anomale e costantemente sopra la media stagionale nel Mediterraneo sono una notizia assolutamente allarmante. Difficile prevederne gli impatti in modo dettagliato, ma è certo che le prime ripercussioni potrebbero avvenire sul settore ittico e anche sul turismo. Inoltre, l'aumento costante delle temperature negli anni rischiano di causare un fenomeno relativamente nuovo come i cosiddetti 'Medicane', gli uragani mediterranei, ma anche tempeste e cicloni che hanno già devastato l'Italia nel recente passato. Si pensi, ad esempio, a Vaia, che nell'ottobre 2018 devastò Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, o al ciclone che aveva colpito la Sicilia orientale, specialmente la provincia di Catania, nell'autunno scorso. I venti avevano raggiunto la velocità pari a quella degli uragani, che però generalmente si generano nelle zone tropicali o sub-tropicali. In entrambi quei casi, le temperature del Mediterraneo erano decisamente anomale (circa +4°C rispetto alla media del periodo per Vaia e +8°C per la tempesta che ha colpito la Sicilia) e il mare è un motore del cambiamento climatico a tutte le latitudini. Sono proprio mari e oceani ad assorbire in maniera preponderante (circa il 90%) il calore in eccesso prodotto dall'uomo con l'effetto-serra, ed è proprio quando le masse di aria calda vengono a contatto con quella fredda provenienti dal Nord che si verificano le condizioni per la formazione di uragani, anche nel Mediterraneo. E con un aumento così alto e costante, c'è purtroppo da aspettarsi, nei mesi autunnali e invernali, eventi catastrofici sempre più frequenti ed estremi.

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