Mattarella: «Non confondere la libertà con il diritto di far ammalare gli altri, il virus esiste ancora»

Mattarella: «Non bisogna confondere la libertà con il diritto di far ammalare gli altri»
Mattarella: «Non bisogna confondere la libertà con il diritto di far ammalare gli altri»
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Venerdì 31 Luglio 2020, 13:00
«Non bisogna confondere la libertà con il diritto di far ammalare gli altri». È l'invito alla cautela lanciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Cermonia del Ventaglio soffermandosi sulla necessità di mantenere le precauzioni nei confronti della diffusione del Covid. «Imparare a convivere con il virus non vuol dire comportarsi come se non ci fosse più», ha aggiunto. 

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Si è svolta questa mattina, al Palazzo del Quirinale, la tradizionale cerimonia di consegna del «Ventaglio» al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da parte del Presidente dell'Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, alla presenza dei componenti del Consiglio direttivo, degli aderenti all'Associazione e di personalità del mondo del giornalismo. Dopo l'intervento del Presidente Di Fonzo, il Presidente Mattarella ha pronunciato un discorso. Successivamente gli è stato consegnato il Ventaglio realizzato da Giulia Carioti, dell'Accademia di Belle Arti di Roma. È quanto si legge in una nota del Colle. 

«Il mondo dell'informazione è stato interpellato dal virus e, nonostante le obiettive difficoltà vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell'interesse generale e dei cittadini - ha aggiunto Mattarella - L'avere posto al centro i fatti, l'approfondimento scientifico, la ricostruzione del fenomeno, il contributo fornito all'educazione ed al senso di responsabilità dei cittadini, hanno consentito ai media di svolgere un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia».

«I dati degli ascolti televisivi, dei contatti web, della diffusione dei quotidiani in quei terribili mesi, testimoniano - ha sottolineato il Capo dello Stato - una ripresa di fiducia e di attenzione nei confronti dei media professionali. Una opportunità, forse inattesa, che rilancia il ruolo del giornalismo, opposto alle fabbriche della cattiva informazione, di quelle che siamo abituati ormai a definire fake news, notizie contraffatte, per esprimersi in italiano. In questa occasione l'informazione professionale, di qualità, è stata, evidentemente, riconosciuta dai nostri concittadini come capace di poter garantire una affidabilità non attribuibile ad altri ambiti».
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