Maurizio Battista, un flop dietro l’altro: il programma va male, ma lui se la prende con i giornalisti

Maurizio Battista Marco Castoro foto archivio
Maurizio Battista Marco Castoro foto archivio
di Davide Desario
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Sabato 30 Maggio 2020, 06:35 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 16:41

I pessimi risultati d'ascolto fanno perdere le staffe a Maurizio Battista. Di cosa stiamo parlando? Allora qualcuno lo conosce ma per tutti gli altri spieghiamo che Maurizio Battista è un attore, comico e cabarettista romano. Non proprio giovanissimo, a giugno compirà 63 anni. E in tutti questi anni ha fatto tanto gavetta e si è fatto apprezzare per monologhi divertenti sulla quotidianità, sketch a tratti irresistibili, battute diventate anche famose.



Quest'anno è approdato in prima serata su Rai2 con un suo spettacolo sugli anni Ottanta. Ma le cose non sono andate benissimo. All'esordio il 14 maggio ha fatto registrare appena il 3,6% di share, la settimana successiva è andata leggermente peggio 3,5%. Il 27 maggio ancora più giù: 3,1% di share. Peggio di tutti i canali generalisti: con lui Rai2 è arrivata ultima dopo Canale5, Rai1, Rai3, Rete4, Italia1 e La7.

Così Leggo, che come tutti i giorni alle 11 pubblica l'analisi degli ascolti tv, ha registrato il "mancato successo". Il collega Marco Castoro nel suo pezzo ha osato scrivere "flop". Ma come lo volete definire un programma su Rai2 che ha fatto peggio di tutti?

Eppure Maurizio Battista invece di riflettere sulla sua performance, invece di fare autocritica cercando di capire come mai il pubblico questa volta non lo abbia seguito, ha pensato bene giovedì sera di aprire il suo profilo Facebook e fare una diretta contro il giornalista Marco Castoro e contro Leggo (che ne ha pubblicato il pezzo). Ma non solo, come un bambino che sta perdendo a calcio e prende il pallone e se ne va a casa interrompendo il divertimento di tutti gli altri, ha annunciato ai sui fan (davvero affettuosi) che li avrebbe abbandonati e non si sarebbe più fatto vivo sui social.

Ma cosa ha detto in questi 11 minuti di diretta a ruota libera? Battista se la prende con Castoro perché, secondo lui, non avrebbe il "titolo" di criticare il suo programma. Che le critiche, secondo Battista, non devono arrivare da giornalisti esperti che da anni vedono e scrivono di un tema, ma eventualmente solo da altri artisti. Quindi lui potrebbe essere criticato solo Enrico Brignano, Enzo Salvi, Gigi Proietti (gli piacerebbe...). Un po' come se gli articoli sulle gesta di Cristiano Ronaldo o Immobile potessero scriverli solo Buffon e Messi. 

Peccato che Battista non conosca la differenza tra la recensione di un programma e un articolo di analisi dell'audience. Castoro non ha fatto la critica dello show del comico, ma ha soltanto analizzato i dati. E i suoi  dati, anche se Battista arriva addirittura a mettere in dubbio la valenza dell'Auditel, sono un flop senza se e senza ma.

Ma il flop vero il cabarettista romano lo fa scadendo in una serie di affermazioni di bassissimo livello: "Castoro scrive per alcuni giornali, non certo sul New York Times o il Corriere della Sera" di fatto screditando tutti i giornali e giornalisti che scrivono per altre testate, come se un cittadino di periferia non potesse dire la sua perché non vive in centro. "Io so un'eccellenza -  si dice da solo Battista - mentre Castoro è un freelance". Ma perché il valore di un giornalista lo fa il contratto? Ma soprattutto il problema di Battista non è il giornale ma qualsiasi critica visto che se l'è presa anche con il critico Davide Maggio e in passato ha già aggredito verbalmente proprio il critico teatrale del Corriere della Sera Franco Cordelli.

Il flop più grande di tutti è quando minaccia Leggo: "Siamo grandi inserzionisti di Leggo - dice -, la prossima volta quando dovremmo fare pubblicità lo terremo molto presente. Magari su Leggo non faremo pubblicità". Ma davvero Battista crede che siccome lui o chi per lui acquista degli spazi pubblicitari su un giornale quel giornale deve per forza scriverne bene? Ma dove vive? Ma con chi pensa di avere a che fare?
Sarebbe bello se almeno Rai2, il suo direttore Ludovico Di Meo in primis, prendesse le distanze da certi personaggi e dalle loro affermazioni che offendono l'intera categoria di chi fa informazione Rai compresa.

Comunque la cosa che rincuora è che oltre al flop in tv Battista e i suoi modi hanno fatto flop anche su Facebook: degli oltre suoi 200mila follower appena 13mila (dato di sabato sera)  hanno seguito la sua diretta e udite udite solo 14 l'hanno condivisa. In compenso in tanti hanno lasciato commenti negativi. Come  Antonella: "ma per voi è normale che un artista replichi contro le critiche negative? reagendo come un bambino di 5 anni dicendo a voi che lo seguite che non farà più video perché il suo programma non ha avuto il successo che si aspettava? ma quale artista fa queste scenate? un artista accetta anche le critiche negative non solo le lusinghe".  Rudolf Foggia domanda: "Ma perché deve piacere per forza...sei un po permaloso". E  Andrea Maselli: risponde: "Permaloso? Fosse per lui sopprimerebbe il diritto di critica. Addirittura arriva a minacciare di non fare pubblicità su Leggo per fare pressione sul giornalista. Robe che neanche Trump". E aggiunge: "Stacce Maurì, hai fatto flop, stavolta ti hanno guardato in quattro gatti. Andrà meglio la prossima volta. Ma se non cambi carattere, se non ci metti un pizzico di umiltà, se non ritrovi un pelo di sportività, se non ritrovi il rispetto degli altri non vai lontano. E mi dispiace anche dovertelo dire, perché ci dovresti arrivare da solo".

Nunzia Maddaloni  prova a spiegargli: "Da che mondo è mondo, il giornalismo ha sempre fatto il suo mestiere. Grandi artisti (Totò, Sordi, Vasco) sono sempre stati criticati anche pesantemente e sono comunque andati avanti per la loro strada e sono stati amatissimi dal pubblico. Fa parte del gioco. Capisco l'impegno, la passione e l'intento del programma, ma il gradimento è un parametro che è stato eliminato (purtroppo!) da tempo dalla tv. Flop può sembrare offensivo ma si riferisce solo al numero di persone non alla qualità del programma che sicuramente non era spazzatura. Ci vuole più serenità nella vita.."

Ecco non resta che augurarsi due cose: che Marco Castoro continui sempre così a fare il suo lavoro con professionalità e che Maurizio Battista ritrovi un po' di serenità. Buona fortuna.

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