Martina Rossi, i due imputati condannati a 3 anni per tentato stupro. Il papà: «Oggi ha vinto la giustizia»

Martina Rossi, i due imputati condannati a 3 anni per tentato stupro. Il papà: «Oggi ha vinto la giustizia»
Martina Rossi, i due imputati condannati a 3 anni per tentato stupro. Il papà: «Oggi ha vinto la giustizia»
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Mercoledì 28 Aprile 2021, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 09:18

Martina Rossi, è arrivata la sentenza d'appello. La Corte d'appello di Firenze, al termine del processo bis dopo il rinvio disposto dalla Cassazione, ha condannato a 3 anni di reclusione ciascuno il 28enne Alessandro Albertoni e il 29enne Luca Vanneschi, entrambi di Castiglion Fibocchi (Arezzo), per tentata violenza sessuale di gruppo, reato in conseguenza del quale sarebbe morta Martina Rossi, la studentessa genovese di 20 anni precipitata la notte del 3 agosto 2011 dal sesto piano di un albergo a Palma di Maiorca, dove era in vacanza con le amiche.

La sentenza è stata emessa oggi pomeriggio, alle 16, ed è stata letta dal presidente Alessandro Nencini. In aula erano presenti i due giovani condannati (che prima della camera di consiglio non hanno rilasciato dichiarazioni spontanee come era stato invece annunciato) e i genitori di Martina, Bruno Rossi e Franca Murialdo, che hanno lottato a lungo per far riaprire il caso. La Corte ha accolto la pena illustrata dal sostituto procuratore generale Luigi Bocciolini, lo scorso 7 aprile: al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna dei due giovani a 3 anni di reclusione, che peraltro si estinguerà per prescrizione tra la fine della prossima estate e l'autunno.

Le difese dei due imputati nell'udienza dello scorso 14 aprile avevano chiesto l'assoluzione per i loro assistiti. L'avvocato Stefano Buricchi nella sua arringa in difesa di Vanneschi aveva chiesto l'assoluzione ipotizzando che la giovane genovese si sarebbe suicidata gettandosi dal terrazzo dell'abergo. Analoga richiesta di assoluzione era arrivata dall'avvocato Tiberio Baroni, legale di Albertoni, sostenendo la tesi secondo cui Martina Rossi non sarebbe scivolata mentre cercava di passare da un terrazzo all'altro dell'hotel nel vano tentativo di evitare uno stupro. Il difensore di Albertoni aveva ipotizzato che la caduta sarebbe avvenuta dal centro del terrazzo e quindi si potrebbe pensare ad un volo accidentale, perchè si sarebbe sporta troppo dalla balaustra mentre vomitava dopo aver fumato uno spinello.

Il padre: ha vinto la giustizia

«Dicono che il sole vada ai belli ma oggi è andato anche ai giusti. Questa è la fine di un tentativo di fare del nuovo male a Martina. Ci hanno provato ma non ci sono riusciti. Il mio primo pensiero è andato a lei, ai suoi valori, a lei che non ha fatto niente e ha perso la vita». Così Bruno Rossi, padre della ventenne genovese Martina Rossi morta precipitando dal balcone di un albergo a Palma di Maiorca (Spagna) il 3 agosto 2011 per sfuggire a un tentativo di stupro, commenta la sentenza bis della corte di appello di Firenze.

La corte ha condannato a 3 anni ciascuno gli imputati Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

Bruno Rossi lo ha detto proprio mentre dopo la lettura della sentenza è tornato il sole su Firenze dopo una mattinata di pioggia e cielo plumbeo. I due imputati «hanno avuto tre anni di prigione per aver fatto male a Martina. Occorre rivedere il rapporto fra giustizia e pena», ha anche detto Bruno Rossi, inoltre «le donne devono essere più tutelate». Per il padre di Martina «in questi processi chi ci rimette sono sempre i poveri. Se non fossimo stati economicamente all'altezza, non avremmo potuto fare un processo lungo 10 anni».

La morte ad agosto 2011

Albertoni e Vanneschi sono accusati di aver tentato lo stupro della ventenne di Genova che all'alba del 3 agosto 2011, di ritorno da una serata in discoteca, perse la vita cadendo dal sesto piano dell'hotel 'Santa Anà a Palma di Maiorca, dove si trovava in vacanza con delle amiche. Secondo la ricostruzione dell'accusa, a Palma di Maiorca la notte tra il 2 e il 3 agosto Martina Rossi salì in camera dei due giovani perché nella sua stanza le amiche erano in compagnia degli altri due ragazzi della comitiva di aretini e avevano formato due coppie. All'alba Martina precipitò dal balcone della stanza 609 dell'hotel 'Santa Anà, quella dei due giovani Albertoni e Vanneschi, per sfuggire, sempre secondo l'accusa, a un tentativo di stupro. Dopo indagini in Spagna dove il caso fu archiviato come suicidio, i genitori di Martina, Bruno Rossi e Franca Murialdo, sono riusciti a far riaprire il caso.

Il processo di primo grado

In primo grado ad Arezzo il 14 dicembre 2018 i due imputati vennero condannati a 6 anni di reclusione per tentato stupro e morte in conseguenza di altro reato (poi estinto per intervenuta prescrizione). Il 9 giugno 2020 la Corte d'appello di Firenze aveva assolto Albertoni e Vanneschi «perché il fatto non sussiste». La Suprema Corte di Cassazione lo scorso 21 gennaio ha annullato la sentenza di assoluzione disponendo un nuovo processo per i due imputati come aveva sollecitato, nel corso della requisitoria, il sostituto procuratore generale Domenico Seccia e accogliendo i ricorsi presentati dalla procura generale di Firenze e dalla parte civile. Ora la decisione di condanna per gli imputati da parte della Corte d'appello di Firenze nel processo bis. 

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