Marta Novello, la mamma dell'aggressore: «Mio figlio non è mai stato violento, è cambiato con la Dad»

Marta Novello, la mamma dell'aggressore: «Mio figlio non è mai stato violento, è cambiato con la Dad»
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Giovedì 25 Marzo 2021, 12:12 - Ultimo aggiornamento: 12:33

Marta Novello si è svegliata dal coma farmacologico e la notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo non solo alla sua famiglia ma anche alla madre del giovane aggressore. Marta, infatti,  è stata aggredita con oltre venti coltellate mentre faceva jogging in una stradina isolata a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, da un ragazzo di appena 15 anni che avrebbe provato a rapinarla.

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Il giallo del movente

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera sarebbe stata proprio la mamma del ragazzo, che si trova ora in un carcere minorile, ad essere scoppiata in un pianto liberatorio: «Sapere che se la caverà mi rende davvero tanto felice. In queste ore ho pensato continuamente a Marta e al dolore dei suoi genitori. Mi dispiace: quello che ha fatto mio figlio è grave». La mamma del rapinatore è una ragazza madre, il papà del 15enne è scappato prima ancora che lui venisse al mondo e ha dovuto provvedere a tutto da sola. 

La donna, che lavora come cuoca, è sconvolta dall'accaduto e aggiunge: «Ne stanno parlando tutti. Parla Salvini, la Meloni, parlano il sindaco e i vicini. Dicono cose cattive, gli danno del drogato e del bullo. Ma la verità è che nessuno di loro conosce mio figlio». La sera del delitto racconta di essere andata in bagno a fare la doccia, ma quando è uscita il figlio non c'era più, poco dopo sono arrivati a casa direttamente i Carabinieri per dirle cosa era successo.

La mamma ha molti interrogativi in merito alla condotta del figlio, non capisce il suo disperato bisogno di soldi, spiega che non faceva uso di droghe, che non hanno gravi problemi economici e che il ragazzo è sempre andato regolarmente a scuola, anche con risultati discreti: All’inizio aveva buoni voti, poi è cominciata la didattica a distanza e lì è cambiato. Negli ultimi tempi aveva grosse difficoltà a seguire le lezioni: non sopportava l’idea di dover restare chiuso in casa, quasi si sentisse in gabbia. E da quando la squadra di calcio in cui gioca ha sospeso gli allenamenti, la situazione è peggiorata». La donna cerca di darsi una spiegazione con l'isolamento a cui si è costretti in questo periodo di pandemia, ma chiarisce che non vuole essere una giustificazione: «Sto cercando un senso a tutto questo dolore».

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