«Oggi i marocchini qui non bevono». La denuncia di due stranieri a Padova: «Questo è odio razziale»

PROTAGONISTI I due marocchini esclusi dal bar a Piove di Sacco Atef Hammadi, 37 anni e Hafid El Hatimi, 31 anni
PROTAGONISTI I due marocchini esclusi dal bar a Piove di Sacco Atef Hammadi, 37 anni e Hafid El Hatimi, 31 anni
di Nicola Benvenuti
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Domenica 12 Luglio 2020, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 22:31

«Oggi i marocchini non bevono, il gestore ha ordinato che gli stranieri non entrano». Così sono stati respinti dal buttafuori di un noto locale del centro di Piove di Sacco, il cui titolare fa presente peraltro che la settimana prima era avvenuta una rissa tra extracomunitari, alticci, fuori dal suo locale. «Siamo gente tranquilla, sposati, con figli e lavoriamo regolarmente», raccontano Atef Hammadi, 37 anni, residente in città e Hafid El Hatimi, 31, che abita a Pontelongo, protagonisti, loro malgrado, del fatto, avvenuto giorni fa a Piove di Sacco (Padova). 

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LA TESTIMONIANZA
«Eravamo tranquillamente in compagnia di altri amici e volevamo soltanto prendere una bibita, motivo per il quale siamo entrati al Caffè Pavoni di piazza Vittorio Emanuele, dove prima uno e poi anche l'altro, siamo stati apostrofati con quelle espressioni usate dal dipendente, prima, e dallo stesso titolare, poi, che ci hanno lasciato davvero stupiti», raccontano i due giovani. I due marocchini, usciti dal locale, hanno subito chiamato i vigili che poco dopo è sono arrivati in piazza, prendendo nota di quanto accaduto. «Ci siamo rimasti davvero di stucco, anche perché crediamo di essere persone come le altre, che pagano le tasse e si sono sempre comportate correttamente», aggiunge Atef, che ha una impresa edile. 
«Sono ben conosciuto a Piove ed essere apostrofato in quel modo, nel locale pieno di gente, vi assicuro è poco piacevole. Anche la Polizia Locale, che ci conosce bene, è rimasta davvero meravigliata di quanto ci è accaduto e per questo, dopo essere stati in caserma dai carabinieri, per segnalare il fatto ci siamo decisi a presentare una querela». 
I due giovani marocchini si sono pertanto rivolti all'avvocato Marco Destro di Padova, che con la collega Giovanna Colucci, hanno ipotizzato per il gestore del locale il reato di violenza privata, aggravata dall'odio razziale, chiedendo al contempo la chiusura temporanea del locale. 

IL TITOLARE
«Al momento non ho ricevuto nessun atto ufficiale, mi dispiace che i due signori si siano rivolti all'autorità giudiziaria - spiega il titolare del Caffè Pavoni Daniele Rosi - In ogni caso, posso dire che proprio la settimana prima, alcuni avventori alticci del locale, sono poi stati protagonisti di una rissa a poca distanza, motivo per il quale cerchiamo di stare attenti». Rosi, comunque getta acqua sul fuoco: «Non ne faccio mai una questione razziale, ci mancherebbe, chi non si comporta bene, sia italiano o marocchino, è bene che non entri nel locale; a causa di persone poco corrette, purtroppo, abbiamo perso diversi clienti, ragione per cui abbiamo dovuto anche avvalerci di un aiuto per evitare ingressi sgraditi». 

OFFESI
I due giovani marocchini però tirano dritto per la loro strada e intendono dare seguito giudiziario alla loro querela: «E' stato davvero un atteggiamento che non comprendiamo, perché eravamo tranquilli, nessuno di noi aveva bevuto e non siamo abituali frequentatori di locali, ma siamo sposi e genitori responsabili, ben integrati nel Piovese», concludono Atef e Hafid.

 

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