Mario Paciolla, morto in Colombia. La mamma: «Non si è ucciso, ce l'hanno ammazzato»

Il giallo di Mario Paciolla, morto in Colombia. La mamma: «Non si è ucciso, ce l'hanno ammazzato»
Il giallo di Mario Paciolla, morto in Colombia. La mamma: «Non si è ucciso, ce l'hanno ammazzato»
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Venerdì 17 Luglio 2020, 10:57

È un giallo la morte di Mario Paciolla, 33enne italiano collaboratore delle Nazioni Unite nel dipartimento di Caquetà, in Colombia, che ieri è stato trovato morto nella sua casa: un decesso sul quale le autorità locali hanno aperto un'inchiesta, facendo trapelare l'ipotesi che si sia ucciso. Ma il suicidio non trova d'accordo la mamma Anna Motta, che in un'intervista al quotidiano Il Mattino sottolinea con forza: «È un'offesa per noi sentir dire che mio figlio si sia suicidato. Aveva il biglietto dell'aereo già pronto per tornare a casa il 20, non si sarebbe mai ucciso».

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Paciello aveva compiuto da poco 33 anni. In Colombia viveva da cinque anni ma prima era stato in Argentina, India e Giordania sempre per progetti di relazioni internazionali. «Mio figlio da un po' di tempo era strano - racconta la madre al quotidiano partenopeo - mi raccontava che c'era qualcosa non gli piaceva in ciò che stava facendo, e che desiderava tornare a Napoli perché si sentiva sporco. In una delle ultime chiamate mi ha detto di essersi esposto troppo e di essersi messo in un guaio».



I genitori di Mario e i suoi due fratelli, che vivono tutti a Napoli, annunciano un esposto alle autorità giudiziarie italiane per chiedere la massima chiarezza negli accertamenti sulla morte del 33enne. Parole simili, i familiari di Paciello le usano in un'altra intervista a Repubblica: «Ce lo hanno ammazzato, era troppo agitato e arrabbiato negli ultimi giorni. Deve aver visto o capito qualcosa, durante il suo lavoro, che lo ha messo in pericolo. Un giovane italiano non può morire così. Ci ha chiamato una avvocatessa dell'Onu, poi l'ambasciatore italiano a Bogotà: sono sinceramente dispiaciuti, lo so, ma noi vogliamo la verità». 

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