Marina Ovsyannikova, giallo in Russia sulle sorti della giornalista che ha protestato per la pace

Gli avvocati della donna hanno spiegato di non essere ancora riusciti a contattarla. Rischierebbe almeno 10 anni di carcere, il Cremlino parla di "teppismo" e spuntano anche tweet falsi

Marina Ovsyannikova, giallo in Russia sulle sorti della giornalista che ha protestato per la pace
Marina Ovsyannikova, giallo in Russia sulle sorti della giornalista che ha protestato per la pace
di Enrico Chillè
5 Minuti di Lettura
Martedì 15 Marzo 2022, 13:53 - Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 09:14

Giallo sulle sorti di Marina Ovsyannikova, la giornalista e attivista che dalla Russia è diventata improvvisamente famosa in tutto il mondo per un blitz in diretta contro la guerra in Ucraina. La donna, intervenuta ieri durante il tg di Canale 1, mostrando un cartello in cui chiedeva di fermare immediatamente il conflitto, è stata arrestata. Gli avvocati della giornalista ed attivista, però, spiegano di non essere ancora riusciti a mettersi in contatto con lei.

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Marina Ovsyannikova, la protesta in diretta (poi censurata)

La protesta di Marina Ovsyannikova era avvenuta ieri sera (nel tardo pomeriggio in Italia): la giornalista e attivista era intervenuta durante un tg molto seguito, mostrando alle spalle della conduttrice un cartello di protesta con la scritta «No war», in inglese, ed un messaggio in russo: «Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Qui vi stanno mentendo». E la firma, di nuovo in inglese: «Stop the war!». La conduttrice Yekaterina Andreyeva ha cercato di occultare quel cartello, spostandosi proprio davanti a Marina Ovsyannikova. Le immagini, su tutti i canali russi, sono poi state censurate: il volto della giornalista, così come il messaggio del cartello, sono infatti stati coperti con dei 'pixel'.

Marina Ovsyannikova, che fine ha fatto la giornalista arrestata?

«Dopo 10 ore gli avvocati non sono ancora riusciti a trovare Marina Ovsyannikova». Lo scrive il sito dissidente bielorusso Belsat, riportando fonti russe. Prima del suo gesto la donna aveva registrato un messaggio in cui definiva quello che sta accadendo in Ucraina «un crimine, la cui responsabilità ricade solo su un uomo, Vladimir Putin». La Ovsyannikova - che ha ricordato di avere un padre ucraino e una madre russa - ha ammesso di «vergognarsi» per aver lavorato per la tv russa negli ultimi anni «portando avanti la propaganda del Cremlino, permettendo alla gente di mentire dagli schermi televisivi e trasformando in zombie il popolo russo». Dopo avere ricordato come i russi hanno taciuto nel 2014, in occasione dell'annessione forzata della Crimea, e davanti all'avvelenamento di Navalny, la giornalista riconosce che «l'intero mondo ci ha voltato le spalle e non basteranno dieci generazioni di nostri discendenti per lavare le nostre mani da questa guerra fratricida».

Marina Ovsyannikova, il Cremlino: «È teppismo»

«Teppismo». Così il Cremlino ha bollato il gesto di Marina Ovsyannikova, la giornalista scomparsa dopo aver interrotto il tg della tv russa Canale 1 mostrando un cartello in cui chiedeva la fine della guerra in Ucraina. «La trasmissione in diretta di qualsiasi canale televisivo è una dimensione speciale, in cui c'è una responsabilità specialmente per coloro che ci lavorano», ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, precisando che il Cremlino non si sta occupando del caso.

Marina Ovsyannikova, giallo sulle sorti. Il tweet fake

Le sorti di Marina Ovsyannikova sono al momento ignote.

Mentre gli avvocati non riescono a mettersi in contatto con lei, su Twitter è spuntato un tweet che recita: «Non so cosa mi accadrà ora. Il mio avvocato mi ha detto che rischio tra i 5 e i 10 anni di carcere secondo il codice penale. Non me ne pento, ma ho bisogno davvero del vostro supporto». L'account ha la foto ed il nome della giornalista e attivista, ma non può essere il suo, dal momento che è stato creato solo poche ore fa. E Twitter, intanto, ha limitato quell'account proprio in virtù di non meglio precisate «attività sospette».

Marina Ovsyannikova, i giornalisti europei: «Rilasciatela subito»

La Federazione europea dei giornalisto (Efj) chiede il «rilascio immediato» della giornalista russa Marina Ovsyannikova, arrestata dopo avere fatto irruzione ieri durante l'edizione serale del tg dell'emittente Channel One per protestare contro l'invasione dell'Ucraina. «L'Efj rende omaggio al coraggio di Marina Ovsyannikova che ha agito come una vera giornalista nonostante la censura imposta dal Cremlino e la macchina propagandistica del regime di Putin», ha affermato il segretario generale dell'Efj, Ricardo Gutiérrez.

Marina Ovsyannikova, l'Ue: «Un esempio di coraggio»

L'Unione Europea «plaude il coraggio dei cittadini russi» che rendono esplicito il loro dissenso rispetto alla guerra in Ucraina. L'ultimo «esempio» è quello di Marina Ovsyannikova, la giornalista del primo canale russo che è entrata nello studio in diretta invitando i cittadini a non credere alla propaganda del tg. Lo dice il portavoce del Seae Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Ovsyannikova, continua Stano, «ha preso una posizione molto coraggiosa», sfidando «le bugie» della propaganda del Cremlino. La giornalista è stata arrestata ed è «scomparsa», dato che i suoi avvocati non riescono a contattarla. 

Marina Ovsyannikova, l'Onu: «Non punitela»

 

 Le Nazioni Unite chiedono alle autorità russe che la giornalista anti-guerra, scomparsa dopo aver interrotto un notiziario in diretta sulla tv Channel One, non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola. Lo riferisce il Guardian online. Maria Ovsyannikova, aveva alzato un cartello dietro l'anchorwoman dello studio e gridato slogan che denunciavano la guerra in Ucraina. Di lei non si hanno più notizie. Ravina Shamdasani, portavoce delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto che le autorità garantiscano che la donna «non subisca rappresaglie».

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