Marina suicida a 31 anni: l'orrore dei siti web che istigano alla morte. «Il veleno comprato online»

Dopo il caso del 18enne, Matteo Cecconi, un altro caso di suicidio sospetto che riaccende i riflettori sui siti internet che istigano alla morte, fornendo istruzioni e mezzi per metter fine alla propria vita

Vicenza, ordina veleno online per suicidarsi e paga 1.100 euro: la procura indaga sui siti web che istigano alla morte
Vicenza, ordina veleno online per suicidarsi e paga 1.100 euro: la procura indaga sui siti web che istigano alla morte
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 18:08

«Piuttosto che tornare al lavoro mi ammazzo», queste le parole dette più volte da Marina Bodrick, la 31enne vicentina di Dueville che ha deciso di togliersi la vita. La donna, laureata in Economia e dipendente di un'amministrazione pubblica, si era licenziata il 2 febbraio scorso all'insaputa della famiglia. E per suicidarsi ha cercato sul web un farmaco che la facesse morire «senza accorgersene». L'ha acquistato pagandolo 1.100 euro, ritirandolo personalmente dal corriere. 

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Adesso la procura di Vicenza ha aperto un'inchiesta per fare luce su quel sito che le ha fornito indicazioni precise su dosaggio e modalità. Si perché Marina ha inserito i propri dati (peso e altezza) e ha ricevuto le indicazioni sul giusto dosaggio per morire. La spedizione del farmaco, acquistato sul web, è avvenuta dopo che la giovane ha pagato l'ingente somma e lei stessa lo ha ritirato dalle mani del corriere. Quello stesso farmaco con cui, secondo la madre, Marina Bodrick si sarebbe tolta la vita il 28 febbraio chiudendosi a chiave nella sua camera.


L'AUTOPSIA

 

Dopo un altro caso avvenuto a Bassano del grappa, ecco un suicidio analogo. Il 26 aprile 2021 il 18enne Matteo Cecconi si avvelenò anche lui nella sua camera, «in diretta online» su un forum di aspiranti suicidi, durante una pausa dalle lezioni in Dad. Adesso Marina Bodrick è il secondo caso sospetto che riaccende i riflettori sui siti internet che istigano alla morte, fornendo istruzioni e mezzi per metter fine alla propria vita. Una tragedia, la morte di Marina, su cui indaga la procura di Vicenza che ha aperto un'inchiesta delegando l'autopsia sulla 31enne

 

IL SUO COMPUTER

I carabinieri, che dopo la tragedia hanno acquisito il pc della donna, stanno svolgendo indagini per trovare una qualsiasi traccia che li possa condurre a fondo della vicenda. Oltre alle tracce, l'autopsia sarà determinante per sciogliere ogni dubbio, ma in attesa dei risultati gli investigatori non si precludono nessuna pista. A quanto è noto finora, infatti, grazie alla cartella clinica, il cuore si sarebbe fermato per mezz'ora senza più tornare a battere nonostante gli sforzi degli operatori sanitari.

 

Ma non si esclude che si possa essere trattato di soffocamento, considerando il sacchetto che copriva il volto della donna all'arrivo dei soccorsi. Gli inquirenti infatti non escludono che abbia usato anche quel metodo per essere sicura di non sopravvivere. La madre, in attesa di risposte, pur con grande dolore, ha reso pubblica la storia della figlia per far sì che queste cose non accadano più. Per le la colpa è della Rete in cui si celano rischi enormi e, come in questo caso, letali. Un mercato della morte a cui deve essere messa una fine. «In internet c’è di tutto - ha detto mamma Giovanna al Corriere della Sera -, non può essere permesso. Così si salverebbero delle vite».

 

«ERA LA MIA VITA»

 

Giovanna Cocco, sul cellulare della figlia, ha trovato tracce dei siti in cui aveva cercato il modo di farla finita. A uno di questi in particolare aveva mandato una e-mail per avere maggiori istruzioni. Cosa cercasse lo si scopre da un altro scritto. «Vi prego datemi un farmaco che possa farmi morire facendo morire cuore e cervello velocemente e immediatamente».

Questa la richiesta fatta a un destinatario ignoto sul web.

 

«Voglio essere in grado di non accorgermi di nulla morire nel sonno, come se mi addormentassi tranquillamente e dolcemente». Altro elemento le indicazioni fornite dalla stessa aspirante suicida: «Aveva mandato peso e altezza, così per avere la dose letale giusta» spiega la mamma. «Sono convinta che Marina avesse ricevuto precise istruzioni per non lasciare traccia dei suoi interlocutori, perché non risalissero a loro», ha aggiunto.

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