Maradona, dal Che tatuato all'amicizia con Fidel e Chavez: tutto il Diego "politico”

Diego Armando Maradona
Diego Armando Maradona
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Mercoledì 25 Novembre 2020, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 20:57

Il Che tatuato sul braccio, Fidel sul polpaccio. Non solo l'estro col pallone ma anche la voce contro le ingiustizie. Dal gol con la «mano de Dios» all'Inghilterra nel mondiale di Messico 1986, come riscatto all'invasione quattro anni prima dell'invasione delle Isole Falkland-Malvinas, Diego Armando Maradona pur non scendendo mai apertamente in politica non ha mai nascosto le sue idee.

 

Ha stretto una profonda amicizia con Hugo Chavez, Fidel Castro e Nicolas Maduro, con i leader comunisti dell'America latina. La stima per papa Francesco, del quale si era definito «primo sostenitore». il suo rapporto con la Chiesa. Con Fidel Castro (morto anche lui il 25 novembre, ma del 2016) il legame o è stato forte, fortissimo. Maradona riparò a Cuba per disintossicarsi dalla cocaina nel gennaio del 2000. Il rapporto con il lider maximo era quasi confidenziale, ma anche di gratitudine, mentre con Chavez di riverenza. Dopo il primo incontro con Chavez, Maradona affermò di essere andato in Venezuela per «incontrare un grande uomo», ma di avere invece «incontrato un gigante».

Nella sua autobiografia «Io sono El Diego», Maradona raccontava del pensiero condiviso con Marx e con i grandi comunisti dell'America Latina.

 

Ha sostenuto i brasiliani Dilma e Lula, ma anche Daniel Ortega in Nicaragua che lo ha insignito dell'Ordine Sandinista. Ha sostenuto Cristina Kirchner criticando aspramente Mauricio Macri. Maradona è stato amico dell'ex presidente della Bolivia Evo Morales e dell'ex presidente dell'Uruguay Pepe Mujica. E non ha mai nascosto il suo alla causa palestinese ed è stato anche ad un passo dal diventare allenatore della nazionale palestinese. Il momento di massima esposizione politica di Maradona è nel 2005 quando partecipò al Summit delle Americhe a Mar del Plata. Lo accompagnava il regista Emir Kusturica, che all'epoca girava un film sulla sua vita. «L'Argentina ha dignità. Cacciamo Bush» disse alla folla che lo acclamava.

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