Maltempo, fiumi esondati: allerta rossa in Emilia Romagna. Sindaco Ravenna: «Non uscite di casa»

Maltempo, fiumi esondati: allerta rossa in Emilia Romagna. Sindaco Ravenna: «Non uscite di casa» DIRETTA
Maltempo, fiumi esondati: allerta rossa in Emilia Romagna. Sindaco Ravenna: «Non uscite di casa» DIRETTA
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Lunedì 13 Maggio 2019, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 15:04

Maltempo, danni e disagi in Italia, soprattutto in Emilia RomagnaLa situazione è ancora «molto impegnativa» a causa della «pioggia molto intensa, anche con valori eccezionali soprattutto per l'estensione, che da ieri sera e nella notte ha provocato livelli molto elevati dei corsi d'acqua, con piena che vanno dal fiume Secchia tra Modena e Reggio Emilia fino al Marecchia su Rimini», ha detto all'ANSA Maurizio Mainetti, direttore dell'Agenzia di protezione civile dell'Emilia-Romagna, faacendo il punto sull'ondata di maltempo che sta interessando la regione.

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SINDACO RAVENNA: NON USCITE DI CASA Già in piena a Cesena, tra poche ore il Savio toccherà Ravenna. Il sindaco Michele de Pascale invita per questo la popolazione a non uscire di casa e di rimanere possibilmente ai piani alti delle abitazioni. L'invito è anche a non effettuare spostamenti se ci si trova in luogo sicuro, a meno che non sia strettamente necessario per motivi urgenti e indifferibili. Non si esclude la chiusura dei ponti sul fiume.
 
 

ALLERTA ROSSA IN EMILIA ROMAGNA  

L'allerta meteo è appena stata elevata a rossa, da oggi fino a tutto domani, per il transito delle piene nei fiumi Secchia, Panaro, negli affluenti del Reno e nei fiumi romagnoli. Attese raffiche di bora sulla costa fino a 90 chilometri orari. Dalla notte scorsa da Modena a Rimini complessivamente sono al lavoro circa 200 volontari. Al momento «gli argini» di fiumi e torrenti «hanno tenuto abbastanza», ha detto Mainetti, ma l'acqua al loro interno è ancora «molto alta». Si registrano alcuni sgomberi di abitazioni nel Modenese, nell'Imolese e nel Cesenate ma nessuno è rimasto ferito.

Le criticità maggiori nel territorio di Modena, per la piena del Secchia, sui fiumi romagnoli e su alcuni corsi del Bolognese. Qui il Samoggia ha raggiunto quasi livelli record ma «per fortuna ha funzionato la cassa di espansione delle Budrie a San Giovanni Persiceto», una maxi vasca da 6 milioni di metri cubi d'acqua di capienza che ha «evitato pericoli ulteriori». Nella Valsamoggia si sta facendo fronte a frane e smottamenti, che hanno provocato alcune interruzioni su strade provinciali e comunali e primi danni per 320mila euro.

In Romagna a causa del livello alto del Ronco tra Forlì e Cesena la circolazione ferroviaria è stata interrotta. Tra Bologna e Rimini i treni sono deviati via Ravenna. A Cesena la piena del Savio ha causato alcuni allagamenti e l'interruzione della viabilità della Secante. L'invito alla popolazione, «mai scontato», è «a non avvicinarsi ai corsi d'acqua e a evitare di tentare il transito in zone allagate, in pianura e anche in collina, perché il rischio idrogeologico è alto».

Ci sono alcune famiglie isolate in provincia di Forlì-Cesena a causa dell'ondata di maltempo che sta investendo l' Emilia- Romagna.
Si tratta, si legge nell'ultimo bollettino della Regione, di 15 persone a Mercato Saraceno, tre a Bagno di Romagna e due famiglie a Modigliana. Nell'Imolese, nel territorio bolognese, per allagamenti causati dal Sillaro, si sta valutando l'evacuazione di alcune famiglie. A Cotignola (Ravenna) la piena del Senio va verso il record storico di 15 metri: si stanno rialzando gli argini con i sacchetti di sabbia. A San Bartolo, sempre nel Ravennate, nel luogo del crollo della Ravegnana, a ottobre, la popolazione è stata preallertata per la possibile evacuazione. Interrotta la linea ferroviaria tra Faenza e Cesena, per la chiusura precauzionale del ponte della ferrovia sul fiume Savio. Nel Parmense la piena dell'Enza è transitata a Sorbolo senza particolari problemi, mentre a Vetto nel Reggiano la viabilità comunale è stata interrotta da due frane.


GRAVI DANNI IN PUGLIA Grandine, vento e pioggia ieri hanno provocato gravi danni all'agricoltura nel Tarantino e nel Barese. La Puglia è stata duramente colpita dal maltempo. Particolarmente bersagliate, segnala la Cia Agricoltori Due Mari di Taranto-Brindisi, sono state le zone di Ginosa, Mottola e Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, ma anche la Valle D'Itria e parte della provincia di Bari. «I danni sono ingenti soprattutto nel Tarantino, dove la grandine - spiega Vito Rubino, direttore provinciale di Cia Due Mari - ha intaccato angurie, vigneti e melograni nell'area di Ginosa e Castellaneta. A Palagiano sono stati colpiti agrumeti e uliveti».

Per la conta dei danni, aggiunge il direttore di Cia Levante, Giuseppe Creanza, «servirà attendere ancora qualche ora, ma anche stavolta purtroppo si prefigurano danni per centinaia di migliaia di euro. Nel Barese, così come in provincia di Taranto, la grandine e le piogge torrenziali si sono abbattuti su orti e frutteti, ma anche e pesantemente sugli alberi di ulivo». 


PIOGGIA E VENTO NELLE MARCHE Pioggia e vento forte stanno bersagliando dalla notte scorsa varie zone di tutte le province marchigiane in particolare di Ancona e Pesaro, in cui si segnala anche mare molto mosso: diversi interventi dei vigili del fuoco per liberare strade da alberi caduti o rimuovere rami pericolanti. Si è verificata una piccola esondazione del fiume Foglia nel Pesarese: sulla Statale 744 «Fogliense», a causa di allagamento che ha coinvolto il piano stradale, è stato provvisoriamente chiuso al traffico il tratto compreso tra il km 13+800 (Borgo Massano) e il km 15 (Cà Gallo). La circolazione è deviata in loco mediante viabilità alternative. Sul posto è intervenuto il personale di Anas, Vigili del fuoco e forze dell'ordine, per ristabilire le normali condizioni di viabilità. Dopo la decisione della Protezione civile Marche di passare alla fase di preallarme nell'allerta arancione, il Comune di San Benedetto ha deciso l'apertura permanente del Coc e a Senigallia le scuole di ogni ordine e grado oggi resteranno chiuse. 

SUPERATA SOGLIA ALLARME FIUME ESINO La Sala Operativa della Protezione Civile regionale ha comunicato che il fiume Esino ha superato la soglia di allarme a monte di Jesi. Alcuni torrenti si stanno ingrossando. A Jesi, dove ieri pomeriggio si è insediato il Centro operativo comunale di protezione civile, il Comune raccomanda ai cittadini la massima attenzione in prossimità di ponti, ponticelli e sottopassi. Ieri è stata disposta la chiusura cautelativa del sottopasso zona Goldengas dietro il ristorante 'La Rusticanellà; proseguono intanto i sopralluoghi nelle zone sensibili della città.

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