Lucia Azzolina a Radio 2: «Riapriremo le scuole il 14 settembre. A Milano si parte prima»

Lucia Azzolina a Radio 2: «Riapriremo le scuole il 14 settembre. A Milano si parte prima»
Lucia Azzolina a Radio 2: «Riapriremo le scuole il 14 settembre. A Milano si parte prima»
di Ida Di Grazia
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Martedì 21 Luglio 2020, 19:04

Lucia Azzolina a Radio 2: «Riapriremo le scuole il 14 settembre. A Milano si parte prima». Ospite di Non è un paese per giovani, il programma condotto da Tommaso Labate e Max Cervelli (lunedì al venerdì dalle 10.35 alle 13.30 su Rai Radio2)  la ministra dell'istruzione per dare risposte concrete sul tema della scuola a poco più di un mese dalla ripartenza.

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«L’organico sarà potenziato. I soldi che stiamo investendo sulla scuola sono 2,6 miliardi, non pochi: questo ci permetterà di riaprire il 14 settembre, addirittura a Milano alcune scuole riapriranno il 7 settembre». Così la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina alla trasmissione radiofonica "Non è un paese per giovani". 
Sul tema dei dubbi sulla ripartenza e sul distanziamo sociale ha risposto: «Non conosco dirigenti scolastici che fanno dichiarazioni di non apertura, qualora ci siano difficoltà le risolviamo adesso, gli spazi li stiamo cercando in questo momento, senza nessuno spreco di denaro, stiamo facendo degli investimenti. Sull'edilizia, sull’organico e sull’arredo, come i banchi. Per anni ci siamo lamentati dei banchi rotti, adesso che abbiamo la possibilità di investire, sfruttiamola. Siamo concordi che tutti gli spazi di entrata che ci sono in una scuola vanno utilizzati per evitare assembramenti. A fine agosto ci aggiorneremo sulla questione mascherine. Le linee guida per scuola le abbiamo scritte a giugno, sarà quindi necessario verificare come andranno i contagi e sulla base di quelli il comitato tecnico scientifico ci dirà se sarà necessario utilizzarle». Quanto a possibili casi futuri di Covid, la Ministra specifica che «Ci sarà un protocollo di sicurezza per capire come procedere se si verificasse un caso di covid in una scuola».

Alla domanda che parafrasa il titolo del programma, Non è un paese per giovani, appunto, la ministra ha risposto secca: «I giovani sono stati demonizzati tante volte, prova ne è il titolo della vostra trasmissione, ma da anni sono tanti i ragazzi che alla fine del loro percorso di formazione insegnano nelle scuole, solo che nessuno ha avuto mai il coraggio di dirlo. A settembre avvieremo un percorso di assunzioni, sono troppi i giovani preparati, li vogliamo mandare all'estero? Servono in Italia e dobbiamo combattere per questo. La laurea in scienza della formazione primaria è l'unica laurea abilitante in italia -  e continua - sto lavorando per permettere ai giovani di restare in Italia, se vogliono fare esperienze fuori va bene, ma non devono essere costretti ad andarsene». 

 

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