Lisa, morta per un tumore a 32 anni. L'ultimo saluto al marito: «Sono tranquilla, sono pronta»

Commozione al funerale di Lisa Marcato a Trebaseleghe, nel Padovano

Lisa, morta per un tumore a 32 anni. L'ultimo saluto al marito: «Sono tranquilla, sono pronta»
Lisa, morta per un tumore a 32 anni. L'ultimo saluto al marito: «Sono tranquilla, sono pronta»
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Domenica 14 Novembre 2021, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Novembre, 12:32

Sul sagrato della chiesa di Trebaseleghe (Padova) per il funerale di Lisa Marcato le note della canzone preferita “Se fosse per sempre” di Biagio Antonacci, il marito Daniele prima ha lungamente accarezzato con le mani il feretro dell’amata moglie, poi, piegato su stesso, cercando di abbracciare il più possibile la bara, è scoppiato in uno straziante pianto di disperazione che ha colpito le centinaia di persone che gli erano intorno.

Il momento più toccante del funerale di Lisa Marcato è avvenuto all’esterno della chiesa parrocchiale di Trebaseleghe, riempita già mezz’ora prima dell’inizio della funzione religiosa.

Lo scrive Il Gazzettino.

Daniele Gallo, il marito di Lisa Marcato, non ce l’ha fatta a trattenere le lacrime per la scomparsa della 32enne moglie, compagna di vita e madre della piccola Ginevra di appena 14 mesi. La folla che si è stretta attorno alla famiglia non ha retto l’emozione e tutti, nessuno escluso, si sono commossi. Lisa i era sposata una settimana prima del suo “distacco” terreno ed era riuscita a far battezzare la piccola Ginevra, tanto voluta dalla donna. All’inizio della celebrazione il parroco di Trebaseleghe don Rolando Nigris ha lasciato la parola alle sorelle di Lisa. «Ti vogliamo ricordare come una leonessa - hanno scritto Gioia e Gaia Marcato leggendo la lettera a fianco della bara della sorella, ricoperta di roselline bianche - Non ti sei mai abbattuta. Quando hai saputo che il tuo tempo era sempre meno e i dolori erano sempre più forti, non ti sei mai negata. Poi se passava davanti a te la piccola Ginevra sfoggiavi il tuo sorriso migliore. Ti promettiamo che come tu ti sei occupata di noi, noi lo faremo con Ginevra».

L’OMELIA

Sentita e intensa l’omelia del parroco don Rolando. «Il giorno prima di morire Lisa ha voluto riunire i suoi famigliari, ed ero presente anch’io, per pregare assieme - ha raccontato il prete - La donna morente ha giustificato la cosa dicendo “voi siete più deboli di me”» ed aveva ragione, perché questa morte ci ha mostrato la nostra debolezza nella fede. Qualcuno ha pensato ma dov’è Dio, perché non ci ha ascoltato e si è voltato dall’altra parte? La risposta - ha aggiunto don Nigris - l’ho trovata nelle parole stesse pronunciate da Lisa, delle vere e proprie gemme preziose scolpite nella sofferenza: “In questo tempo - mi ha confessato Lisa poco prima di morire - ho trovato forze che pensavo di non avere. Ogni fatica può diventare un’occasione per arrivare a capire le cose importanti della vita. Non so spiegarmelo ma ora ho tanto bisogno di Gesù: e pensare che un tempo dicevo che le preghiere non servivano”. Dopo aver indirettamente ringraziato tutte le persone che le sono state accanto, ha infine ammesso con naturalezza: “Sono tranquilla, sono pronta”». Il suo ultimo viaggio terreno è stato verso il cimitero di Fossalta dove riposerà per sempre.

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