Bebè avvelenata con lo sturalavandini dalla maestra: «Piangeva di continuo»

Bebè avvelenata con lo sturalavandini dalla maestra: «Piangeva di continuo»
di Enrico Chillè
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Lunedì 27 Giugno 2022, 06:00

Piangeva in continuazione, non la sopportavo più e non riuscivo a farla smettere». Questa la confessione della 27enne maestra accusata di aver ucciso la piccola Lisa Bertuletti. La giovane educatrice l’ha prima cosparsa e poi le ha fatto ingerire della soda caustica, utilizzata per sgorgare lavandini e tubi idraulici. Un infanticidio agghiacciante, quello avvenuto nel terzo arrondissement di Lione, all’interno dell’esclusivo e rinomato asilo nido privato People & Baby.

La piccola Lisa aveva solo 11 mesi e giovedì prossimo avrebbe compiuto un anno. Tutto era pronto per la sua prima festa di compleanno e invece mercoledì, una settimana dopo la sua morte, si terrà il funerale. Papà Fabio, 37enne ingegnere e manager originario della provincia di Bergamo, e mamma Sophie, si erano sposati l’anno scorso, dopo tanti rinvii per il Covid e dopo essere diventati genitori della piccola. La maestra, Myriam J., è ora accusata di omicidio volontario e si trova in carcere: ha confessato due giorni dopo l’arresto, avvenuto pochi minuti dopo l’atroce delitto, e sarà sottoposta ad una perizia psichiatrica.

Il procuratore di Lione, Nicolas Jacquet, vuole infatti esaminare in fondo il profilo psicologico della 27enne.

Il legale della donna, Philippe Duplan, ha spiegato: «Voleva calmare la bambina e non ci è riuscita, ha compiuto un gesto grave ma è una donna fragile, ancora sconvolta da un aborto avuto di recente e sola, con il fidanzato detenuto in prigione». Non proprio il profilo ideale della maestra a cui affidare i propri figli piccoli, nonostante l’ottima reputazione dell’asilo privato in cui lavorava. Da mercoledì scorso, l’asilo privato di Lione, in cui si è consumato un infanticidio assurdo e inaccettabile, non ha più riaperto. Da Torre Boldone, piccolo Comune alle porte di Bergamo, in Francia sono arrivati anche nonno Girolamo e nonna Laura. Lisa, insieme al papà e alla mamma, avrebbe dovuto fare il percorso inverso, tornando in Italia proprio per festeggiare il compleanno. Quella prima candelina sulla torta, però, non sarà mai accesa.

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