Legge Zan, Renzi: «Minacce di morte a me, insulti a Scalfarotto e Annibali». Poi attacca Chiara Ferragni

Legge Zan, Renzi: «Minacce di morte a me, insulti a Scalfarotto e Annibali». Poi attacca Chiara Ferragni
Legge Zan, Renzi: «Minacce di morte a me, insulti a Scalfarotto e Annibali». Poi attacca Chiara Ferragni
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Mercoledì 7 Luglio 2021, 22:20 - Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 15:22

Minacce di morte a Matteo Renzi, insulti a Lucia Annibali, Ivan Scalfarotto e Lisa Noja. È quanto denuncia l'ex premier e leader di Italia Viva, nella sua enews: «Da quando abbiamo proposto di trovare una soluzione io ricevo email con minacce di morte. Quelli che dovrebbero sostenere una legge contro l'odio, mandano messaggi d'odio che stiamo raccogliendo con certosina pazienza», scrive Renzi. «Polemiche assurde sulla legge contro l'omotransfobia. Sta accadendo la stessa cosa di gennaio 2021: tutti a darci contro, soprattutto chi non sa di che cosa stiamo parlando». 

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«Quelli che non sanno come funziona il Regolamento del Senato, quelli che non conoscono i rapporti di forza, quelli che vivono di slogan senza approfondire: oggi pontificano a reti unificate -prosegue-. Poi, tra qualche settimana, faranno come con il Conte/Draghi: si accorgeranno che le cose non stavano come influencer e media raccontano. E fischietteranno facendo finta di nulla, magari provando a intestarsi il risultato come stanno facendo con Draghi». 

«Ivan Scalfarotto è stato attaccato da una dirigente del Pd di Civitavecchia, con l'espressione "frocione di m". Lisa Noja ha sottolineato come Marco Travaglio "per parlare dei crimini d'odio, faccia sfottò su chi ha problemi di salute mentale. Dovrebbe imparare che la lotta alle discriminazioni parte dal linguaggio e dal rispetto delle persone che subiscono ogni giorno lo stigma della diversità. È che proprio non ci arriva". Lucia Annibali riceve email con scritto "Sei una bastarda al pari del tuo carnefice"», aggiunge il leader di Iv.

«Accordo a portata di mano sul testo Scalfarotto»

«Una legge sui diritti civili in questo Paese c'è perché io ho messo la fiducia.

L'ho fatta prendendo i voti della destra di Alfano e Verdini, perché senza di loro non ci sarebbero stati i numeri. Di Maio e i Cinque Stelle, infatti, come al solito, all'ultimo minuto si tirarono indietro». «La Lega ha fatto ieri con il senatore Ostellari una proposta che la fa uscire dall'ostruzionismo: è un punto di partenza sul quale si può lavorare e trovare un accordo. Come pure l'accordo è a portata di mano sul testo di Ivan Scalfarotto. Andando al muro contro muro, invece, può darsi che la legge salti all'ultimo miglio, affossata a scrutinio segreto», spiega il leader di Iv. «Io penso che convengano a tutti equilibrio, prudenza e buon senso. Noi vogliamo la legge. C'è una maggioranza amplissima per votare la legge. La legge rischia di essere affossata solo da chi si impunta sulle proprie bandierine: quando si fanno le leggi bisogna essere pronti ad accogliere anche le opinioni degli altri. Voler imporre agli altri il proprio testo, senza aprirsi al dibattito, è la cosa meno democratica che possa fare un parlamentare», sottolinea Renzi.

La stoccata a Chiara Ferragni

«Noi siamo sotto attacco da parte degli influencer, come Chiara Ferragni, che dice: "cari politici fate schifo", con un messaggio imbarazzante per superficialità e qualunquismo». «Io credo che si debba tornare a dare dignità alla politica. E anche se dovessi rimanere l'ultimo a combattere per questo, lo farei a testa alta. Il populismo ha già fatto troppi danni a questo Paese», prosegue Renzi. «Amici, io non ho paura di niente e di nessuno. Abbiamo mandato a casa un Governo che faceva della popolarità il proprio punto di forza, spiegando che in politica non bisogna essere popolari ma bisogna essere competenti. Possono odiarmi quanto vogliono, io faccio ciò che penso sia utile al Paese. Le leggi si fanno studiando le carte, non prendendo i like», aggiunge il leader di Iv. 

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