Le gemelle diverse: siamesi unite dalla nuca, separate al Bambino Gesù di Roma

Le gemelle diverse: siamesi unite dalla nuca, separate al Bambino Gesù di Roma
Le gemelle diverse: siamesi unite dalla nuca, separate al Bambino Gesù di Roma
di Stefania Cigarini
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Mercoledì 8 Luglio 2020, 07:50
Un caso unico in Italia e nel mondo, quello delle gemelline siamesi centroafricane unite dalla nuca, con cranio e gran parte del sistema venoso in comune. Ervina e Prefina, questi i nomi, sono state felicemente separate il 5 giugno scorso, dopo 18 ore di intervento, e una preparazione durata un anno, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Un intervento perfettamente riuscito - a distanza di un mese - e senza precedenti conosciuti in letteratura medica: negli ultimi vent’anni si ha notizia di due operazioni riuscite, ma su coppie unite per la sommità del capo. I gemelli uniti per la testa (craniopagi) sono i più rari: 1 su 2,5 milioni di nati vivi, 5 casi ogni 100mila gemelli, soprattutto femmine, spiegano al Bambino Gesù.

Ervina e Prefina sono arrivate a Roma, con mamma Ermine, da Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Lì le ha incontrate - luglio 2018 - la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, in missione per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica voluta da Papa Francesco. Le gemelline erano nate pochi giorni prima, il 29 giugno, nel centro medico di Mbaiki, villaggio a cento chilometri da Bangui e subito trasportate, data la condizione, nell’ospedale cittadino. 

Carlo Marras, responsabile dell’Unità Operativa di Neurochirurgia del Bambino Gesù, ha coordinato l’équipe (30 persone) che ha operato le gemelline: «L’obiettivo finale era separare le bambine in perfette condizioni, un risultato molto ambizioso, ma abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo. Al Bambino Gesù c’è una scuola per separare bambini siamesi, frutto del percorso medico già realizzato con altri interventi».

Ora le bimbe sorridono in braccio alla mamma e stanno imparando a conoscersi, perché non si sono mai viste in viso prima. Hanno “tante cose in comune, ma personalità distinte. Prefina è giocherellona e vivace, Ervina più seria e osservatrice” raccontano i medici.

Mamma Ermine è ancora travolta dall’emozione - “le considero resuscitate come è accaduto a Gesù” - e vorrebbe per loro un futuro differente: «Non sono mai andata a scuola ma spero che le mie bambine studino Medicina e curino altri bambini e persone, così come sono state aiutate loro». Infine il desiderio più grande: «Vorrei che Papa Francesco le battezzasse
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