Latina, contagiata famiglia del 28enne no vax ucciso dal virus: in ospedale anche mamma e fratello. Grave il padre

Il padre è stato trasferito a Roma al policlinico Umberto I in gravissime condizioni

Latina, contagiata famiglia del 28enne no vax ucciso dal virus: in ospedale anche mamma e fratello. Grave il padre
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Mercoledì 26 Gennaio 2022, 23:27

Contagiata tutta la famiglia di Luigi Cossellu il 28enne di Terracina no vax morto di Covid dopo aver rifiutato le cure. Dopo il padre, sono positivi al virus anche il fratello, la madre e la fidanzata di Luigi. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera anche loro come il 28enne e il padre non si sono mai vaccinati. La madre e il fratello sono ricoverati a Latina per una polmonite, mentre il padre è stato trasferito a Roma al policlinico Umberto I in gravissime condizioni.

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La convinzione sull'inefficacia dei vaccini e sulla poca pericolosità del virus, ha portato Luigi Cossellu ad aggravarsi rimandando il suo ricovero in ospedale. Al suo arrivo i medici gli hanno messo il casco dell'ossigeno ma, da convinto no-vax, se l'è strappato dicendo di non averne bisogno. I sanitari gli hanno pazientemente spiegato quello che rischiava e alla fine lo hanno convinto a rimetterlo.

Ma, purtroppo, non è bastato. Il 28enne era giunto al Pronto soccorso di Terracina il 16 gennaio scorso e gli era stata diagnosticata infezione SarsCov2 e insufficienza respiratoria grave. Il giorno successivo era stato trasferito all'ospedale Goretti di Latina nel reparto di Terapia Intensiva Covid, ma le sue condizioni si erano ulteriormente aggravate, fino ad arrivare al decesso.

Quando il giovane, convinto no vax, è arrivato all'ospedale di Terracina aveva già bisogno del casco, «era in condizioni critiche - aveva spiegato la dg della Asl di Latina, Silvia Cavalli -. Se lo era strappato via ma i medici ci hanno parlato e lo hanno convinto a rimetterlo. Purtroppo quando i no vax arrivano in ospedale non sono ai primi sintomi, arrivano già in gravi condizioni perché c'é la negazione della malattia. È fondamentale vaccinarsi e recarsi in ospedale ai primi sintomi senza aspettare troppo a lungo», il suo accorato appello. Un appello che, evidentemente, non hanno deciso di seguire i familiari del ragazzo. 

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