Suicidio assistito, la Consulta apre: «Lecito nei casi come Dj Fabo».
Cappato: «Da oggi più liberi»

Suicidio assistito, la Consulta apre: «Lecito nei casi come Dj Fabo». Cappato: «Da oggi più liberi»
Suicidio assistito, la Consulta apre: «Lecito nei casi come Dj Fabo». Cappato: «Da oggi più liberi»
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Mercoledì 25 Settembre 2019, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 22:21

La Consulta apre al suicidio assistito. È lecito l'aiuto al suicidio nei casi come quelli del Dj Fabo. La Corte Costituzionale ha ritenuto non punibile ai sensi dell'articolo 580 del codice penale, a determinate condizioni, «chi agevola l'esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche e psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli»
 

 

In attesa di un «indispensabile intervento del legislatore», la Corte Costituzionale ha «subordinato la non punibilità al rispetto delle modalità previste dalla normativa sul consenso informato, sulle cure palliative e sulla sedazione profonda continua (articoli 1 e 2 della legge 219/2017) e alla verifica sia delle condizioni richieste che delle modalità di esecuzione da parte di una struttura pubblica del Ssn, sentito il parere del comitato etico territorialmente competente».

La Corte costituzionale ha previsto «specifiche condizioni e modalità procedimentali», perchè l'aiuto al suicidio rientri nelle ipotesi non punibili, «per evitare rischi di abuso nei confronti di persone specialmente vulnerabili, come già sottolineato nell'ordinanza 207 del 2018».Lo si legge in un comunicato della Consulta.

CAPPATO: «DA OGGI TUTTI PIÙ LIBERI, ANCHE CHI NON È D'ACCORDO» 
«La Consulta ha deciso: chi è nelle condizioni di Fabo ha diritto a essere aiutato. Da oggi siamo tutti più liberi, anche chi non è d'accordo. È una vittoria della disobbedienza civile, mentre i partiti giravano la testa dall'altra parte. Vi aspetto al Congresso». Lo afferma in un tweet Marco Cappato commentando la sentenza della Consulta.



COMPAGNA DJ FABO: «CONSULTA DÀ RAGIONE A BATTAGLIA DI LIBERTA»
Accolgo questo atteso pronunciamento con soddisfazione. Dà ragione ad una battaglia di libertà che io e Fabiano abbiamo iniziato anni fa insieme. Fa sentire un pò meno il peso di tutta quella sofferenza che ha passato. È senz'altro una risposta positiva. Oggi è un bel giorno«. È quanto dice all'Adnkronos Valeria Imbrogno, compagna di Fabiano Antonioni, Dj Fabo, morto in Svizzera con il suicidio assistito il 27 febbraio del 2017, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha deciso la non punibilità dell'aiuto al suicidio a certe condizioni.

MEDICI: «RESPONSABILITÀ A PUBBLICO UFFICIALE»
«Quello che chiediamo ora al Legislatore è che chi dovesse essere chiamato ad avviare formalmente la procedura del suicidio assistito, essendone responsabile, sia un pubblico ufficiale rappresentante dello Stato e non un medico». Lo afferma al'ANSA il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, dopo la sentenza della Consulta che apre al suicidio assistito. «Prevedo - ha detto - che ci sarà una forte resistenza da parte del mondo medico».

SALVINI: «RIMANGO CONTRARIO SUICIDIO STATO»
«Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge»: è la prima reazione del segretario della Lega Matteo Salvini alla decisione della Corte costituzionale a margine di un'iniziativa in Umbria, a Tavernelle, per le elezioni regionali. «Parliamo con i medici - ha aggiunto il leader del Carroccio -, parliamo con le famiglie però la vita è sacra e da questo principio non tornerò mai indietro».

ENGLARO: «CAPPATO È STATO UN PIONIERE»
«Marco Cappato si è esposto, ha avuto coraggio ed è stato un pioniere e quindi merita di essere ringraziato.
Tutte le persone che si trovano nelle condizioni» simili a quelle in cui era Dj Fabo «gli devono un grande grazie». Così Beppino Englaro, il padre di Eluana, ha commentato la decisione della Consulta aggiungendo: «Mi auguro che adesso il parlamento legiferi secondo le indicazioni della Corte Costituzionale».

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