Jesolo, manca il personale per gli alberghi. Non si trovano lavoratori: «Preferiscono bonus e reddito di cittadinanza»

Alberto Maschio, presidente degli albergatori di Jesolo
Alberto Maschio, presidente degli albergatori di Jesolo
di Marco Corazza
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Sabato 8 Agosto 2020, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 12:23
JESOLO - «Siamo nel momento clou di una stagione già di per sé molto complicata e si è aggiunto un problema gravoso: la difficoltà a reperire personale. In tanti vengono a fare il colloquio e poi ci rispondono che preferiscono rimanersene a casa, coperti da reddito di cittadinanza, bonus o altre forme di sostegno».

Hotel senza personale: meglio il bonus

L’allarme è del presidente dell’Associazione Jesolana Albergatori, Alberto Maschio. “Molti colleghi, ma il problema riguarda anche le attività di ristorazione, stanno continuando a segnalare alla nostra segreteria, ma anche a me personalmente, la difficoltà a reperire personale: si tratta di figure professionali tra le più disparate, per un totale che si assesta attorno al 30%. Già nel mese di luglio, quando il lavoro richiedeva l’assunzione di altre persone, avevamo ottenuto una risposta non particolarmente confortante da parte di varie figure professionali; in questo momento la situazione si è aggravata. Anche LavoroTurismo, il sito leader in Italia per la ricerca di personale nei settori dell’ospitalità, della ristorazione e del turismo, con il quale l'associazione collaba, sta riscontrando difficoltà a proporre potenziali collaboratori. «Vien da pensare che a molti conviene stare a casa, anziché cercare occupazione e questo è preoccupante, anche in prospettiva futura», ha insistito Maschio.
 

Virus e assistenzialismo

«Il problema è imputabile in parte a una sorta di cultura dell’assistenzialismo che si sta creando: stiamo pagando potenziali lavoratori per starsene a casa. Più di qualcuno, al termine del colloquio, ci ha risposto che preferisce non venire a lavorare, perché comunque percepisce, ad esempio, il reddito di cittadinanza. Anche per evitare questa situazione e creare comunque posti di lavoro, oltre che aiutare le aziende, fin da subito avevamo proposto la decontribuzione dei rapporti di lavoro stagionali. Il concetto era semplice: visto che lo Stato comunque garantiva un sostegno alle persone, proponevamo che questo importo si tramutasse in abbattimento del costo del lavoro; le aziende avrebbero potuto permettersi di avere del personale a pieno organico (oltre che un po’ di respiro, dal punto di vista dei costi, visto che quest’anno gli incassi avranno un abbattimento di almeno il 50%) anche nei momenti iniziali più critici della stagione. Il lavoratore avrebbe avuto un compenso più alto, rispetto, ad esempio, ai vari bonus ricevuti fino ad ora, la garanzia di un posto di lavoro, creando così economia. Purtroppo non ci hanno voluto ascoltare e queste sono le conseguenze. Ricordiamoci sempre che molte imprese hanno aperto, nonostante le incognite, per un senso di responsabilità sociale, cui non sono mai venute meno, contrariamente alle istituzioni. Il primo, vero, ammortizzatore sociale sono sempre state le piccole e medie imprese”. Il decreto che rischia di diventare una beffa.

Tasse sospese: pagamento a rate in 2 anni. In bozza del Dl Agosto altri 400 euro per il Reddito. Domande entro 15 ottobre




 

Jesolo. Sulle spiagge la stagione ormai non si salva più: stranieri dimezzati e lunedì il deserto

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Ma dal lunedì scatta il crollo delle presenze, con un'attività ricettiva ridimensionata. Stagione in altalena per la costa veneziana, dove si alternano weekend di grandi presenze a giorni infrasettimanali deludenti.





«L’ultima bozza del decreto di agosto – continua Maschio – prevede l’esonero dei contributi per le assunzioni a tempo determinato per turismo e terme. Visto che siamo ormai a metà del mese e che questo decreto potrebbe partire da settembre, ovvero a stagione balneare ormai quasi conclusa, è da capire se il decreto sarà o meno retroattivo; nel caso non lo fosse, sarebbe per il nostro comparto del tutto inutile, rasentando la beffa inaccettabile. Con un pizzico di malizia verrebbe da pensare che sia stato fatto volutamente per evitare un sostegno a tutte le imprese che hanno assunto migliaia di lavoratori per la stagione estiva».

 

Lockdown, ira di albergatori e commercianti: "Ora lo Stato deve ripagarci del danno"

Il primo comitato è nato in pieno , si chiama Eolie 20-30, e ha già valutato l'ipotesi di chiedere un risarcimento dei danni allo Stato. Sono albergatori e ristoratori delle isole Eolie, meta turistica gettonatissima che ha accusato il colpo sin dalla primavera quando, per e ristoranti del Sud, di solito, ma non quest'anno, inizia la stagione calda.

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