Istruzione, l'Italia tra gli ultimi paesi d'Europa: lo conferma il nuovo rapporto Istat

Istruzione, l'Italia si conferma tra gli ultimi paesi d'Europa: lo conferma il nuovo rapporto Istat
Istruzione, l'Italia si conferma tra gli ultimi paesi d'Europa: lo conferma il nuovo rapporto Istat
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 22 Luglio 2020, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 08:10
L'Italia tra gli ultimi paesi d'Europa per quanto riguarda l'istruzione. Una tendenza già maturata negli anni passati, ma certificata anche dal rapporto Istat sui livelli di istruzione e ritorni occupazionali anno 2019.

Leggi anche > Coronavirus, Alberto Zangrillo sbotta in diretta tv «Ne ho le p** piene, riprendete a vivere»

Il 62,2% delle persone tra i 25 e i 64 anni in Italia ha almeno il diploma, nell’Ue il 78,7%. La quota di popolazione con titolo di studio terziario continua a essere molto bassa: il 19,6% contro il 33,2% dell’Ue. In Europa, solo Spagna, Portogallo e Malta hanno dati peggiori dell'Italia.

"La quota di popolazione tra i 25 e i 64 anni in possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore è il principale indicatore del livello di istruzione di un Paese - spiega - Il diploma è considerato, infatti, il livello di formazione indispensabile per partecipare con potenziale di crescita individuale al mercato del lavoro".

Nel Mezzogiorno rimangono decisamente inferiori sia i livelli di istruzione (il 54% possiede almeno un diploma, 65,7% nel Nord) sia i tassi di occupazione anche delle persone più istruite (71,2% tra i laureati, 86,4% nel Nord). E' quanto emerge dal rapporto Istat sui Livelli di istruzione e ritorni occupazionali anno 2019. Il divario territoriale nei tassi di occupazione dei laureati è più ampio tra i giovani e raggiunge i 24,9 punti. Migliora il tasso di occupazione dei giovani diplomati e laureati alla fine del percorso di istruzione e formazione (+2,2 punti sul 2018; 22,8 punti di divario dall’Ue).

Non meno ampio è il divario rispetto alla quota di popolazione di 25-64enni con un titolo di studio terziario: in Italia, si tratta del 19,6%, contro un valore medio europeo pari a un terzo (33,2%).
Anche la crescita della popolazione laureata è più lenta rispetto agli altri paesi dell’Unione, con un incremento di soli +0,3 punti nell’ultimo anno (+0,9 punti in media Ue) e di +2,7 punti nell’ultimo quinquennio (+3,9 punti).
© RIPRODUZIONE RISERVATA