Fuga nel tunnel scavato per mesi, così sei terroristi palestinesi beffano Israele

Fuga nel tunnel scavato per mesi, così sei terroristi palestinesi beffano Israele
di Domenico Zurlo
2 Minuti di Lettura
Martedì 7 Settembre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:27

Una fuga da thriller, degna di una serie tv alla Prison Break o di pellicole cult come Fuga da Alcatraz, ma con un modus operandi da narcos messicani. Sei detenuti palestinesi sono evasi dal carcere di Gilboa, nel nord di Israele, in una fuga rocambolesca quanto ben orchestrata: i sei, tutti esponenti di rango della Jihad islamica e tutti coinvolti in atti di terrorismo, sono scappati attraverso un tunnel scavato sfruttando un difetto strutturale delle fondamenta del carcere. Come il boss del narcotraffico El Chapo, protagonista di molteplici fughe in cui utilizzava lunghe gallerie sotterranee, i sei jihadisti sono riusciti a lasciare il carcere e hanno squarciato il velo sulle clamorose falle del sistema di sicurezza israeliano.

Il premier Naftali Bennett ha parlato di «fatto grave» per il quale «occorre uno sforzo complessivo da parte di tutti i servizi di sicurezza». Una caccia all’uomo è in corso per riacciuffare i detenuti in fuga, dal profilo criminale imponente: il più noto è il 45enne Zakaria Zuveidi, soprannominato lo “Sceriffo di Jenin”, ex comandante delle Brigate Martiri di Al Aqsa, braccio militare di Fatah.

I suoi compagni di fuga sono esponenti dell’ala militare condannati a vari ergastoli: tra loro spicca Mahmoud Ardah, in carcere dal ’96 e considerato “l’Emiro” dell’organizzazione.

Secondo le prime indagini i sei, che erano rinchiusi nella stessa cella, hanno impiegato diversi mesi per scavare il tunnel, partendo dal pavimento del bagno in una parte della prigione vicina alle mura esterne. Quasi impossibile che abbiano fatto tutto da soli: secondo gli inquirenti qualcuno li ha aiutati dall’esterno, comunicando con loro con un cellulare fatto entrare illegalmente. Festa grande a Jenin, la loro città natale in Cisgiordania, dove sono stati segnalati spari celebrativi. E Hamas, tramite il portavoce Fawzi Barhum, esulta: «il ritorno in libertà dei sei prigionieri malgrado tutte le misure di sicurezza rappresenta un atto di eroismo. È un successo per tutti i detenuti palestinesi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA