Questo inverno è stato il più caldo di sempre in Europa: «3,4 gradi sopra la media»

Questo inverno è stato il più caldo di sempre in Europa: «3,4 gradi sopra la media»
Questo inverno è stato il più caldo di sempre in Europa: «3,4 gradi sopra la media»
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Giovedì 2 Aprile 2020, 20:32
Questo inverno che è appena trascorso, e che teoricamente è già finito lo scorso 21 marzo, è stato il più caldo di sempre in Europa: rispetto alla media del periodo di riferimento, cioè il trentennio che va dal 1981 al 2010, si è registrata infatti una media di 3,4 gradi in più, un valore ben superiore anche all'anomalia globale di 0,8 gradi. Lo ha annunciato il Copernicus Climate Change Service (C3S), progetto nato su iniziativa dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Commissione Ue, precisando che la temperatura media della stagione è stata quasi 1,4 gradi più alta rispetto al precedente inverno più caldo, il 2015/16. 

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Il mese più caldo, spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, è stato quello di febbraio, con un'anomalia termica di +3,9 gradi sopra la media. «Le temperature sono risultate sopra la media su quasi tutto il Vecchio Continente - aggiunge - a tratti sotto media solamente su Isole Britanniche, Francia atlantica e Penisola Iberica. Questo a causa di un vortice polare estremamente forte sul Polo Nord, che ha alimentato frequenti tempeste atlantiche sul Nord Europa, esponendo inoltre il comparto europeo centro-meridionale a venti spesso molto miti. Questi venti hanno invaso con frequenza anche zone solitamente esposte ai venti artici o siberiani, come Russia e Scandinavia, dove di fatto si sono evidenziate le anomalie termiche più pesanti».

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Ferrara rileva che il vero inverno in Italia c'è stato solamente nelle ultime due settimana di marzo. «E l'inverno - prosegue il meteorologo - è invece stato totalmente assente per gran parte del suo trimestre di competenza, ovvero dicembre-gennaio-febbraio.
L'inverno appena concluso è stato infatti il più caldo di sempre sull'Europa, da quando si effettuano le misurazioni secondo Copernicus, che elabora miliardi di dati provenienti dalle misurazioni satellitari ma anche di terra tramite navi, aerei e stazioni meteorologiche dislocate in tutto il mondo».
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