«Tu non sei italiana». Casa in affitto negata a un'infermiera maghrebina a Imola

«Tu non sei italiana». Casa in affitto negata a un'infermiera maghrebina a Imola
«Tu non sei italiana». Casa in affitto negata a un'infermiera maghrebina a Imola
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Domenica 9 Agosto 2020, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 20:48
Un lungo post sul suo profilo Facebook, aperto con le parole #NOalladiscriminazione #NOalrazzismo #NOalpregiudizio, per raccontare quanto accaduto a lei e alla sua famiglia e denunciare la decisione di un affittacamere di Imola, nel Bolognese, di non metterle a disposizione la stanza di un appartamento, prenotata senza problemi telefonicamente, dopo avere scoperto le sue origini non italiane. Protagonista della vicenda - rilanciata dall'edizione bolognese di Repubblica - è una infermiera campana Fatiha Sakhri, cittadina italiana di origini maghrebine.





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In cerca di una sistemazione a Imola, così da poter visitare il fratello - ricoverato per la riabilitazione all'Istituto Montecatone dopo un incidente avvenuto prima del lockdown - e stare con lui per una settimana l'infermiera racconta di avere prenotato una stanza trovata tra gli appartamenti consigliati dalla struttura per i familiari che vengono a visitare i parenti ricoverati: una prenotazione telefonica, lineare e senza problemi. Che, invece, a suo dire, si materializzano nei giorni scorsi - il post su Facebook è del 7 agosto - quando arrivata all'indirizzo dell'appartamento imolese con i genitori e il fratello più piccolo, l'infermiera viene gelata dai titolari dell'appartamento. «Una signora insieme al marito ci guardano insospettiti - racconta l'autrice del post -. sono i proprietari. Parlano a bassa voce, si guardano.. silenzio , mi avvicino , mi presento : salve sono Sakhri , ci siamo sentiti per la camera».


Poi la replica della proprietaria: «ah.. si. ma non siete di Napoli allora ...Scusi signora - dico - in che senso? Le non mi ha detto al telefono che non siete italiani, mi ha detto che venite da Napoli». E il diniego all'affitto dell'appartamento. Giustificato, secondo la proprietaria, anche dal fatto che la famiglia Sakhri sarebbe troppo numerosa. «Quindi lei mi sta dicendo che non ci vuole affittare la stanza perché siamo stranieri???. Lei: non solo , anche perché c'è il bambino». Parole che toccano l'infermiera campana. «Io ancora non ci posso credere che mi sia successa una cosa del genere - si legge di nuovo su Facebook - E' assurdo, triste, incredibile davvero. Sono molto dispiaciuta. Queste cose non possono succedere. Non devono succedere». La donna e la sua famiglia, hanno poi trovato un'altra sistemazione a Imola da un altro affittacamere che, conclude «ci ha dato massima disponibilità , affitto immediato con mole elevata di gentilezza e generosità».

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