Incinta dopo il tumore, la battaglia vinta di Francesca: «La chiamerò Vittoria»

Incinta dopo il tumore, la battaglia vinta di Francesca: «La chiamerò Vittoria»
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Lunedì 11 Novembre 2019, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 09:06
SENIGALLIA  - Sembrava si fossero ripresentati i sintomi del tumore, sconfitto due anni prima, ma, contro ogni aspettativa, ha scoperto invece di essere incinta. Ora è al sesto mese. «Si chiamerà Vittoria – racconta Francesca Olivi, 41enne commerciante con la passione per la moto -. Dopo la chemioterapia mi avevano detto che non avrei potuto avere figli. Ne avevo già due per fortuna. Così nei mesi scorsi, quando mi sono comparsi i primi sintomi della gravidanza, ho temuto si fosse ripresentato il linfoma non Hodgkin. Erano simili infatti ma tanto sapevo che figli non ne avrei più potuti avere, quindi non ci pensavo proprio».

Eppure quel mostro, che ne aveva messo a rischio la vita, lo aveva sconfitto. Come poteva essere già tornato? «Ho scoperto di essere incinta quando la gravidanza era già di due mesi e mezzo – prosegue – ho aspettato un po’ a fare i controlli, ero infatti spaventata perché non volevo credere che fosse tornato ma quando ho fatto gli esami ho scoperto però che non era lui. Ero davvero incinta. Nell’ultima ecografia in un’immagine si vede la mia bimba fare il gesto della vittoria con le dita, che poi è anche il saluto che ci scambiamo tra motociclisti. Un’emozione indescrivibile». La piccola in grembo sembra dire: mamma ce l’abbiamo fatta.

«Sono felice di condividere questa mia esperienza – spiega – perché rappresenta un messaggio di speranza per tutte quelle donne che si sentono dire che mai potranno avere figli, soprattutto dopo un tumore che comporta terapie molto invasive. Mai perdere la speranza». Da appassionata motociclista Francesca Olivi ha sconfitto la malattia affrontandola come un gioco. Ha superato molti gran premi, come li chiamava lei, fino ad arrivare alla vittoria finale: il mondiale. Le gare erano le sedute di chemioterapia e di radioterapia e il mondiale la sua rinascita dopo che, trascorso il periodo di monitoraggio, la malattia è scomparsa ed è stata dichiarata fuori pericolo.

Un modo per esorcizzare la paura per quel tumore che, improvvisamente, un giorno è entrato di prepotenza nella sua vita. Francesca, amante delle due ruote e socia del Moto Club di Senigallia, si era fissata come meta quella di combattere per sconfiggere la malattia. In palio una Honda che si sarebbe regalata per tornare in sella. Così è stato anche se adesso dovrà lasciarla in garage, almeno fino alla nascita di Vittoria. «Ad aprile 2011 facendo una corsa sul lungomare ho avvertito un affaticamento nel respirare – racconta Francesca Olivi -. Ho fatto i controlli e mi è stato diagnosticato un linfoma. Ho iniziato a fare la chemioterapia e la radioterapia. Non potevo essere operata perché il tumore era al mediastino tra il polmone e il cuore». Non c’era alternativa alle pesanti cure. Per sei mesi Francesca ha affrontato i suoi gran premi: 18 cicli di chemioterapie e 24 di radioterapia. «Avevo perso tutti i capelli – racconta – ma non la voglia di farcela. Alla prima chemioterapia, vedendo la paura negli occhi di mio padre, gli dissi che era pericoloso ed impegnativo come correre un gran premio di moto. Da lì l’idea di chiamare ogni terapia Gp e la vittoria il mondiale». Giusto il tempo di festeggiare il tumore sconfitto, che Francesca ha avuto un terribile incidente in moto. Si è svegliata solo cinque giorno dopo in Rianimazione. A fare il tifo per lei, oltre ai parenti e agli amici, anche Max Biaggi, il suo idolo, che le ha mandato un messaggio di incoraggiamento. «Mi sono tatuata il numero tre sul braccio destro, il numero di Biaggi, dopo aver vinto il Mondiale – conclude - e Vittoria sarà la mia cucciola numero tre».
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