Incendi dalla Liguria alla Sicilia, arresti e denunce in tutta Italia durante i controlli dei carabinieri

I risultati ottenuti dai carabinieri alla lotta agli incendi
I risultati ottenuti dai carabinieri alla lotta agli incendi
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Mercoledì 4 Agosto 2021, 16:23 - Ultimo aggiornamento: 6 Agosto, 07:00

Come spesso accade in estate, gli incendi hanno messo in ginocchio l'Italia. Il fenomeno degli incendi, che hanno distrutto di recente vaste aree del territorio nazionale, ha avuto un forte impatto sulla sensibilità della popolazione, soprattutto su quella parte che purtroppo ne è rimasta direttamente coinvolta. Le immagini degli incendi in Sardegna, in Sicilia e in Abruzzo sono ancora vive nella memoria di tutti noi.

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Le fiamme in Italia arrivano in un periodo in cui si promuove una maggior sensibilizzazione alle tematiche ambientali. C'è chi, però, in momenti drammatici, come quelli vissuti negli ultimi giorni, non ha mai smesso di combattere per limitare i danni. Gli sforzi fatti dalle istituzioni sono stati molti e i risultati ottenuti a livello nazionale sono stati preziosi per evitare che le conseguenze potessero essere ancor peggiori.

I carabinieri e i carabinieri forestali, intervenuti in tutto lo stivale, hanno prodotto risultati tangibili.

Ad Agnone, in provincia di Isernia ad esempio, è stato arrestato in flagranza, per incendio boschivo, un 52enne che aveva appiccato le fiamme in un’area boschiva, provocando un incendio che si era propagato per circa 1 ettaro, arrivando a lambire le abitazioni. L’uomo, che aveva tentato invano di fuggire, è stato trovato dai militari con tracce di fuliggine e in possesso di due accendini. Già in passato era stato arrestato per aver incendiato 30 ettari di bosco, nella stessa area.

A Troina, in provincia di Enna, i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato due piromani intenti ad appiccare le fiamme in una delle zone più importanti dal punto di vista naturalistico della Sicilia, quella dei Monti Nebrodi. La zona, ricadente in area boschiva protetta facente parte di un parco naturale, era stata individuata quale obiettivo di incendi da parte di un 80enne originario di Cesarò gravato da precedenti e un 25enne albanese, entrambi allevatori. La loro azione è stata interrotta dai militari, che stavano pattugliando la SS 120 che unisce le province di Enna e di Messina e hanno notato i due intenti ad appiccare alcuni punti di fuoco. Alla vista dei carabinieri, gli uomini hanno tentato un’inutile fuga ma sono stati bloccati.

Dalla conseguente perquisizione sono stati trovati nella loro disponibilità alcuni inneschi, costituiti da piccole taniche contenenti carburante e vari accendini. Già nei giorni precedenti i carabinieri di Enna avevano tratto in arresto, in esecuzione di provvedimento cautelare, un altro piromane che aveva appiccato delle fiamme nel territorio di Valguarnera.

Ad Asciano, Siena: è stato individuato e denunciato per incendio colposo il responsabile del rogo divampato ad Asciano nei giorni scorsi. Dalla ricostruzione dei carabinieri forestali, l’uomo si trovava al lavoro in un cantiere edile per la ristrutturazione di un podere e, con imperizia e negligenza, aveva provveduto a bruciare residui derivanti dalla propria attività lavorativa. L’area interessata dalle fiamme è risultata pari a 133 ettari, tra terreni incolti, pascoli, colture agrarie e bosco. L’incendio ha costituito un pericolo per la pubblica incolumità in quanto nella zona risultano presenti diverse unità abitative e strutture ricettive.

A Casarza Ligure, in provincia di Genova, i carabinieri hanno deferito per incendio boschivo colposo un pensionato 81enne che, a seguito del malfunzionamento di una stufa a legna in una baracca nella sua disponibilità, aveva accidentalmente innescato un incendio propagatosi per circa 6 ettari di bosco.

Ad Ortona, Chieti: ad esito di indagini, è stato deferito per incendio boschivo colposo un 64enne, imprenditore agricolo, individuato come responsabile dell’innesco di un grave incendio registrato in zona. Dalla ricostruzione dei militari è emerso che l’uomo aveva perso il controllo delle fiamme mentre bruciava gli sfalci del proprio oliveto. L’incendio si era propagato per circa 30 ettari, danneggiando il cimitero canadese del secondo conflitto mondiale, una porzione della Riserva Naturale dell’Acquabella e due ripetitori. 

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