Gli incendi in Calabria fanno due vittime: morti due anziani di 76 e 79 anni. Emergenza in Aspromonte

Gli incendi in Calabria fanno due vittime: morti due anziani di 76 e 79 anni. Emergenza in Aspromonte
Gli incendi in Calabria fanno due vittime: morti due anziani di 76 e 79 anni. Emergenza in Aspromonte
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 16:42 - Ultimo aggiornamento: 21:25

Emergenza incendi in Calabria, e due morti. Un anziano di 76 anni, Mario Zavaglia, è morto nelle campagne di Grotteria a causa di un incendio boschivo e del successivo crollo della sua casa rurale provocato dal rogo. L'uomo, pensionato, si era recato nella sua proprietà per accudire il proprio orto in contrada Scaletta, alle falde dei monti della Limina. In pochi minuti le fiamme hanno circondato l'abitazione senza lasciare scampo all'anziano. 

Il cadavere carbonizzato di Zavaglia é stato trovato da uno dei figli del pensionato, preoccupato per il fatto che non aveva visto rientrare il padre nell'altra abitazione della famiglia nel centro di Grotteria.

La preoccupazione era accentuata dal fatto che Zavaglia non rispondeva al cellulare. Zavaglia era rientrato nel luglio scorso da Milano, dove si era trasferito alcuni anni fa, dopo che era andato in pensione, insieme ai familiari. Quasi ogni giorno il pensionato si recava nel suo terreno a Grotteria per svolgere lavori agricoli.

Nel pomeriggio, una seconda vittima. Un uomo di 79 anni, Nicola Fortugno, di cui non si avevano notizie da alcune ore, è stato trovato morto a Cardeto, in provincia di Reggio Calabria. L'uomo, che si era recato nella sua proprietà ed era stato dato per disperso, è stato trovato privo di vita a causa delle ustioni provocate dall'incendio scoppiato nella zona. Altre quattro persone, tutte civili, sono rimaste ustionate per un incendio, a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate nel pronto soccorso dell'ospedale di Reggio Calabria.

Aspromonte in fiamme

La tragedia è avvenuta nel giorno in cui l'Aspromonte è in fiamme e il santuario di Polsi, nel comune di San Luca (Reggio Calabria), è «quasi isolato», ha detto all'ANSA il Rettore don Tonino Saraco. «La strada principale è bloccata dalle fiamme, si accede solo da due vie secondarie delle quali una è una mulattiera». Lunghe colonne di auto tornano indietro, centinaia di pellegrini partiti ieri a piedi da Cinquefrondi (Reggio Calabria), fanno la via del ritorno. Gli uomini della forestale hanno bloccato la strada al casello. I telefonini funzionano poco in questa zona e questo - riferiscono le parrocchie in pellegrinaggio - aggrava la difficoltà dei soccorsi.

Nel Reggino la seconda vittima

Ancora un morto e alcune persone ustionate a causa degli incendi in Calabria. Un uomo di 79 anni, Nicola Fortugno, di cui non si avevano notizie da alcune ore, è stato trovato morto a Cardeto, in provincia di Reggio Calabria. L'uomo, che si era recato nella sua proprietà ed era stato dato per disperso, è stato trovato privo di vita a causa delle ustioni provocate dall'incendio scoppiato nella zona. Altre quattro persone, tutte civili, sono rimaste ustionate per un incendio, a Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, e sono state portate nel pronto soccorso dell'ospedale di Reggio Calabria. 

 

I pellegrinaggi al santuario della Madonna di Polsi, in Aspromonte, sono frequenti in questo periodo anche per il ritorno in Calabria per le ferie di molti calabresi che vivono fuori regione per motivi di lavoro (mentre la festa solenne è il 2 settembre). Secondo quanto riferito dai pellegrini che questa mattina erano in cammino, a piedi, verso il santuario di San Luca, le fiamme lambiscono la strada che conduce al santuario della Madonna negli ultimi otto chilometri.

Al casello dove sono stati bloccati i fedeli dalla forestale, perché procedere è troppo pericoloso, c'è una grande vasca per l'acqua che servirebbe in questi casi di emergenza ma attualmente - riferiscono i pellegrini della parrocchia di Cinquefrondi (Reggio Calabria) - è vuota. Intere distese di faggeti sono ridotte in cenere. «La situazione in questo momento è difficile», conferma il rettore del santuario di San Luca, don Tonino Saraco.

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