Ilda Boccassini, la rivelazione inaspettata: «Con Falcone un amore segreto che mi ha travolto»

L'ex magistrato a 30 anni dall'attentato che uccise Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo racconta i dettagli del loro rapporto e della notte in aereo

Rivelzioni scottanti di Ilda Boccassini: «Coon Falcone un amore che mi ha travolto»
Rivelzioni scottanti di Ilda Boccassini: «Coon Falcone un amore che mi ha travolto»
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 16:07

Sono passsati quasi 30 anni dalla morte di Giovanni Falcone. A quasi 30 anni da quell'attentato di Cosa Nostra nel quale perse la vita insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre uomini della scorta, Ilda Boccassini è uscita allo scoperto con delle rivelazioni sul loro rapporto.

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Erano colleghi, ma tra loro c'era un rapporto molto profondo di cui l'ex magistrato ha parlato nel suo libro autobiografico, rivelando: «L'amore con Falcone mi ha travolto». Un sentimento finora tenuto segreto, ma che la donna ha voluto finalmente riportare alla luce. 

«Me ne innamorai. È molto complicato per me parlarne. Sicuramente non si trattò dei sentimenti classici con cui siamo abituati a fare i conti nel corso della vita. Il mio sentimento era altro e più profondo - scrive, come anticipato dal Corriere della Sera - non prevedeva una condizione di vita quotidiana, il bisogno di vivere l'amore momento per momento. Ero innamorata della sua anima, della sua passione, della sua battaglia, che capivo essere più importante di tutto il resto».

All'epoca Giovanni Falcone era già sposato con Francesca Morvillo, ma il rapporto instaurato con Ilda Boccassini andava oltre: «Sapevo di non poter condividere con lui un cinema o una gita in barca, pur desiderandolo, ma non ero gelosa della sua sfera privata, né poteva vacillare la mia. Temevo che quel sentimento potesse travolgermi.

E così in effetti sarebbe stato, perché lo hanno ucciso».

Sono tanti i ricordi che la celebre Toga riporta alla luce nel suo libro, ma il più prezioso è sicuramente quello del viaggio in aereo, in direzione Argentina nel 1991 per andare ad interrogare il boss Gaetano Fidanzati: «Avevo un walkman con una cassetta di Gianna Nannini, che ho imposto a Giovanni per tutta la durata del viaggio. In top class non c'erano altri passeggeri, eravamo soli in quel lusso rilassante - ricorda - la nostra intimità disturbata solo dall'arrivo delle hostess. Rimanemmo abbracciati per ore, direi tutta la notte, parlando, ascoltando Gianna Nannini e dedicandoci di tanto in tanto ad alcuni dettagli dell'interrogatorio e ai possibili sviluppi dell'indagine. Che notte...». 

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