«Revenge porn e cyberbullismo? I giovani guardano i porno, per loro la donna è oggetto sessuale»

«Revenge porn e cyberbullismo? I giovani guardano i porno, per loro la donna è oggetto sessuale»
«Revenge porn e cyberbullismo? I giovani guardano i porno, per loro la donna è oggetto sessuale»
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Venerdì 29 Marzo 2019, 14:08

La legge sul revenge porn ieri ha provocato un durissimo scontro alla Camera, con la maggioranza di Governo (Lega-M5S) che non ha votato un emendamento delle opposizioni che avrebbe introdotto proprio il revenge porn nell'ordinamento italiano: una polemica che andrà avanti nei prossimi giorni, con Luigi Di Maio che ha già annunciato come i pentastellati voteranno, la prossima settimana, l'emendamento ieri bocciato.

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Oggi intanto ha parlato Paolo Picchio, papà di Carolina Picchio, la studentessa che si tolse la vita a 14 anni dopo essere stata vittima dei cyberbulli: una storia terribile, di una ragazzina che fu molestata sessualmente, ripresa a sua insaputa, e le cui immagini furono postate su internet. «Non potremo mai, attraverso un aspetto unicamente repressivo, contrastare il fenomeno. Il cyberbullismo va combattuto attraverso l'educazione e la formazione», ha detto il papà della ragazzina. «Tra i giovani manca la consapevolezza che il virtuale non è distaccato dal reale - sottolinea il papà di Carolina all'Adnkronos - i giovani pensano che il virtuale sia un altro mondo e hanno scarsa consapevolezza dei rischi. I ragazzi hanno accesso a siti pornografici, la donna diventa un oggetto sessuale, si forma una mentalità distorta». 

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Un anno fa è nata la Fondazione Carolina per aiutare i ragazzi che, sempre più in tenera età, si fanno del male tra loro usando la rete in maniera distorta e inconsapevole: già sono stati promossi incontri con oltre 50mila ragazzi in tutta Italia. Davanti alla testimonianza del papà di Carolina e alla tragica storia della ragazza, i giovani hanno sempre «un effetto molto forte. La mia testimonianza li tocca profondamente - racconta Paolo Picchio - e abbiamo riscontri: ragazzi che si vengono a raccontare e non solo le vittime ma anche i bulli. Tocchiamo la loro sensibilità e la loro emozione. Questo ci dà la forza di continuare».


«Noi vogliamo avere un tavolo dove ci si confronta con tutti i politici che vogliono portare avanti la questione e al quale vorremmo anche i grandi del web: senza il loro supporto e la loro disponibilità non riusciamo a ottenere nulla», le parole di Paolo Picchio. «In Germania si è costretto Facebook ad avere una sede, anche i social devono essere coinvolti e avere una loro responsabilità», conclude.
«Sarebbe appropriato fare una legge organica che contempli più argomenti, con dentro il 'revenge porn' che è una delle concause, ma anche altro, come lo stalking e la sostituzione di identità».

«Come Fondazione Carolina siamo stati chiamati da Laura Boldrini in un tavolo tecnico per un disegno legge sul 'revenge porn', una brutta parola che si continua ad usare perché fa audience -
sottolinea Picchio - Noi, come si è visto anche nell'approvazione della legge sul cyberbullismo approvata all' unanimità, ci asteniamo da qualsiasi orientamento o allineamento politico.

Con la nostra Fondazione incontriamo i ragazzi: bisogna partire da loro. Vediamo e tocchiamo con mano la necessità di formare una nuova cultura nei ragazzi, dalla parità di genere all'insegnamento dell'empatia a tutti i livelli. Bisogna combattere questa volontà di denigrare»

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