Il caso Veneto tra tamponi molecolari e antigenici: così i dati sembrano peggiori delle altre regioni

Il caso Veneto tra tamponi molecolari e antigenici: così i dati sembrano peggiori delle altre regioni
Il caso Veneto tra tamponi molecolari e antigenici: così i dati sembrano peggiori delle altre regioni
di Simone Pierini
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 19:34

In questi giorni si parla molto del caso Veneto. I numeri della tabella della protezione civile evidenziano come la regione governata da Luca Zaia si trovi costantemente in cima per numero di contagi giornalieri. Alto anche il rapporto tra positivi e tamponi, sempre analizzando i dati diffusi ogni giorno verso le 17 nel bollettino quotidiano. Tuttavia, questi numeri e questo andamento non rispecchiano in pieno la situazione del Veneto. Il motivo? Come vengono contati i tamponi, ovvero quanti di questi sono molecolari, quanti antigenici e quali di questi vengono inseriti nella tabella della protezione civile. E proprio questo ultimo fattore mostrerebbe un'immagine differente dal quadro reale. Una fotografia, seppure sempre di estrema gravità (in particolare per il dato dei decessi), ma calcolata con parametri non omogenei al resto d'Italia.

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Secondo le consuete comunicazioni del presidente Zaia attraverso il proprio profilo Facebook in cui vengono trasmesse le conferenze stampa, il numero di tamponi inserito nella tabella della protezione civile si riferisce solamente al dato dei tamponi molecolari. Al contrario, il numero di positivi includerebbe anche i referti dei tamponi antigenici, seppur molti di essi passano attraverso la conferma molecolare.

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Ma non solo, anche il rapporto tra positivi e tamponi viene così influenzato da un calcolo differente.

Il motivo, evidenziato anche dalla dottoressa Francesca Russo, responsabile dell'Ufficio Igiene e Prevenzione della Regione Veneto, è il seguente: coloro che risultano negativi al test antigenico non procedono al tampone molecolare di conferma e, non essendo calcolati nella tabella della protezione civile, vanno a rendere "peggiorativo" il rapporto tra positivi e tamponi. Ci sarebbe di fatto una fetta molto più ampia di "negativi" non calcolati in questo tasso percentuale.

Facciamo un esempio relativo agli ultimi due giorni (oggi mercoledì 16 dicembre e ieri). Nella giornata di martedì il bollettino della protezione civile ha diffuso i seguenti dati: 3.320 nuovi positivi con 16.810 tamponi. Poche ore prima in conferenza Zaia aveva dichiarato lo stesso numero di positivi ma ai 16.810 tamponi molecolari ha aggiunto i 35.831 test rapidi antigenici per un totale di 52.641 tamponi. Secondo i dati della protezione civile il rapporto tra positivi e tamponi sarebbe del 19.7%. Secondo i dati della regione Vento il rapporto positivi e tamponi sarebbe del 6.3%

Stessa cosa oggi. Zaia ha annunciato 3.817 nuovi positivi con 20.103 tamponi molecolari e 34.535 test rapidi antigenici: totale 54.638 tamponi e rapporto tra positivi e tamponi al 6.98%. Nel bollettino della protezione civile è invece presente lo stesso numero di nuovi positivi ma con i soli tamponi molecolari e il rapporto tra positivi e tamponi al 18.98%

Il presidente Zaia ha comunque chiarito - considerato l'impatto mediatico di questa escalation del contagio in Veneto - che «dal ministero della Salute è in arrivo la definizione di caso e quindi il tema della sommatoria rapidi più molecolari verrà chiarita una volta per tutte. Le cronache in questi giorni parlano del Veneto per i suoi dati ma che in valori assoluti hanno valori differenti». Una situazione che potrebbe coinvolgere anche altre regioni come il Lazio, tra le più attive per numero di test rapidi antigenici. 

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