Ucraina, i tank sui campi del granaio d’Europa. La Fao: «Morti per la fame aumenteranno di 13 milioni»

Tank sui campi del granaio d Europa: così la fame farà più morti delle bombe
Tank sui campi del granaio d’Europa: così la fame farà più morti delle bombe
di Giammarco Oberto
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Martedì 29 Marzo 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 07:06

Quei morti sotto le macerie dell’Ucraina sono solo i primi. Gli altri saranno lontani dal teatro di guerra, e saranno nell’ordine dei milioni: uccisi dalla fame. Quella che si sta innescando è una crisi alimentare che si trascinerà ben oltre la fine del conflitto. Il grano è l’alimento base per il 35% della popolazione mondiale. Quel grano fermo nei silos ucraini e che nessuno sta seminando.

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Prima, cinque milioni di tonnellate al mese di grano lasciavano i porti di Odessa e di Mariupol.

Oggi nel Mar Nero centinaia di mercantili sono bloccati dalla Marina russa con i loro carichi di mais, grano, orzo. Ed in molti Paesi nei prossimi mesi la guerra in Europa significherà soprattutto emergenza alimentare. Non è solo un problema di costi, il cui aumento affligge l’Europa: è questione di sopravvivenza.

IL GRANAIO D’EUROPA. Secondo stime del Dipartimento dell’Agricoltura Usa, la Russia è il primo esportatore di grano al mondo: ne raccoglie circa 85 milioni di tonnellate all’anno e ne esporta quasi la metà. Al quinto posto c’è l’Ucraina: i due Paesi sono responsabili del 29% del commercio globale di grano, quasi il 20% delle esportazioni di mais - da cui derivano i mangimi per il bestiame - e l’80% delle esportazioni di olio di girasole. La Russia è ai primi posti per l’esportazione dei fertilizzanti, fondamentali in agricoltura: seconda al mondo (il primo è la Cina) per la produzione di concimi azotati e fosfati, seconda nella produzione di potassio (7,2 milioni di tonnellate l’anno).

I PIÙ COLPITI. L’Europa può reggere la contrazione del mercato dei cereali. Ma altri Paesi - soprattutto in via di sviluppo - pagheranno più di altri. Il Sudan importa l’80% del suo grano da Russia e Ucraina. Lo stesso lo Yemen e la Siria, già martirizzati da 7 e 11 anni di guerra. Dipendono da Russia e Ucraina per l’80% del loro fabbisogno anche l’Egitto e il Libano. È ucraino il 40% del grano consumato in Libia.

GLI EFFETTI. Secondo l’Oxfam - che si occupa di emergenze umanitarie - nel 2021 nel mondo 155 milioni di persone erano denutrite. Secondo Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, a causa della guerra nel “granaio d’Europa” aumenteranno di 13 milioni l’anno le persone afflitte dalla denutrizione. Secondo altri osservatori, anche di più. «Una riduzione dell’l’1% dei fertilizzanti significa una riduzione dell’approvvigionamento alimentare per oltre 3 milioni di esseri umani - scrive il politologo americano Ian Bremmer - stiamo osservando una linea di base in cui il numero di persone denutrite nel mondo raddoppia a 500 milioni e la morte per fame aumenta da 9 milioni l’anno scorso a 50-100 milioni nelle prossime due stagioni».

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