Guerra in Ucraina, Sos Lamorgese: «L'Italia rischia forti tensioni sociali»

Guerra in Ucraina, Sos Lamorgese: «L'Italia rischia forti tensioni sociali»
di Mario Landi
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Mercoledì 13 Aprile 2022, 07:31 - Ultimo aggiornamento: 13:09


Effetti collaterali che rischiano di diventare esplosivi. La ministra dell'Interno Lamorgese lancia l'allarme per le conseguenze che la guerra in Ucraina può avere in Italia dal punto di vista sociale: la crisi energetica e quella occupazionale arrivano dopo la prova già dura del Covid e dunque la tenuta è a rischio.


La ministra è intervenuta alla festa per i 170 anni della Polizia. «Dove si aprono divisioni, separazioni, là si è chiamati a unire, a fare coesione», ha detto, facendo eco alle parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato il ruolo di «garante» della libertà dei cittadini affidato alla Polizia, decisivo specie guardando alla necessità di rilancio del Paese, dopo la pandemia. «La situazione di incertezza sul fronte economico e sociale che la guerra ha aperto, anche per i riflessi sul mercato energetico e sull'approvvigionamento di materie prime - ha osservato Lamorgese - potrebbe determinare un pesante impatto sulla produzione industriale, sulla crescita economica, sui livelli occupazionali e, quindi, sulla tenuta sociale del Paese» e «le Forze di polizia sono tenute ad uno sforzo particolare e a mostrare, ancora una volta, la loro straordinaria professionalità».

Inoltre, di fronte all'arrivo dei profughi, «dobbiamo scongiurare che i bambini e le donne che fuggono da quei teatri di guerra, rimangano preda di organizzazioni criminali intenzionate a farne oggetto di una turpe attività di traffico».


Dopo la dura prova della pandemia, anche l'Italia si trova dunque a fare i conti con «una guerra terribile e vicina», come l'ha definita il capo della Polizia, Lamberto Giannini: «Una violenza brutale e oltraggiosa della dignità», che ha portato in Italia 91mila profughi dall'Ucraina, tra cui quasi 34mila minori. «In questa spirale di emergenze, viviamo scenari che inevitabilmente hanno mutato le dinamiche sociali e criminali», ha sottolineato il capo della Polizia, e «tutto ciò ha spinto a rivedere il nostro modo di fare sicurezza'», rimodulando il tradizionale impegno contro il crimine e «prevedendo, analizzando e intercettando quelle nuove dinamiche che l'emergenza pandemica ha innescato».

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