Guerra nucleare, l'allarme della Svizzera: «Iniziate a pensare alle scorte di acqua e cibo»

La Svizzera dispone di circa 365mila rifugi privati e pubblici

Guerra nucleare, l'allarme della Svizzera: «Iniziate a pensare alle scorte di acqua e cibo»
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Domenica 6 Marzo 2022, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 16:31

Nel quadro del conflitto in Ucraina il capo dell'esercito Thomas Süssli lancia un appello alla calma alla popolazione svizzera ma aggiunge. «Tuttavia non è sicuramente una cattiva idea - dice - tenersi pronti, ad esempio allestendo scorte d'emergenza». Lo ha affermato in un'intervista a Blick Tv raccomandando di avere da mangiare e da bere per cinque giorni con nove litri a persona di provviste d'acqua. Molti credevano che non ci sarebbe mai più stata una guerra in Europa. «Ora ci siamo svegliati», ha detto Süssli, secondo cui per il momento non ci sono indizi di un conflitto nucleare.

Le minacce del presidente russo Vladimir Putin dovrebbero rappresentare solo un segnale politico. Alla domanda se l'esercito svizzero sarebbe pronto per lo scenario peggiore, Süssli ha sostenuto che le forze armate hanno tutte le capacità nell'ampiezza, ma forse non più a sufficienza nella profondità. Ora l'esercito si sta di nuovo impegnando a potenziarle. Ha sottolineato, poi, che non bisogna rispondere all'appello di Zelensky di unirsi al proprio esercito. Questo in quanto «le legge militare lo vieta. Chi si reca in Ucraina per combattere ed è cittadino svizzero, rischia fino a tre anni di prigione». La Confederazione Elvetica  ha pubblicato qualche giorno fa un vademecum ai civili in caso di attacco. 

Il vademecum in caso di attacco

Il governo della Confederazione ha pubblicato online le linee guida del proprio piano di prevenzione per la protezione della popolazione in caso di conflitto nucleare, a seguito delle numerose domande ricevute da parte dei cittadini sul tema.

Il piano specifica le misure che verrebbero adottate in caso di emergenza, dalle app alle modalità informative per l'allerta, fino alle compresse allo iodio. Tuttavia, il governo ha affermato che: «In relazione alla situazione attuale, non vi sono scenari che rendano necessaria la distribuzione o l'assunzione delle compresse allo iodio. Attualmente la Confederazione rinuncia pertanto a ordinare misure di protezione previste per il caso di conflitto nucleare».

La Svizzera dispone di circa 365mila rifugi privati e pubblici e circa 9 milioni di posti protetti per i suoi abitanti, che corrispondono ad un grado di copertura superiore al 100%. L'attribuzione della popolazione ai rifugi sarà resa nota quando la situazione nel campo della politica di sicurezza lo renderà necessario. I cantoni sono responsabili di elaborare e aggiornare regolarmente il piano d'attribuzione dei rifugi, che sono progettati sia per soggiorni brevi che lunghi (da qualche ora fino a diversi giorni). In situazioni normali i rifugi vengono utilizzati soprattutto per altri scopi, come cantine, depositi o locali per associazioni. In caso di bisogno possono essere però trasformati in breve tempo in rifugi per la protezione della popolazione. 

 

In caso di pericolo Sirene e avvisi sull'App Alertswiss

In caso di pericolo concreto le autorità allertano la popolazione per mezzo delle sirene e diramano le istruzioni di comportamento via radio e tramite l'app Alertswiss che l'Ufpp raccomanda di installare sul proprio smartphone. Inoltre, in caso di grave incidente in una centrale nucleare con fuoriuscita di iodio radioattivo verranno distribuite compresse di iodio a chi abita a 50 km dalle centrali. Questo tipo di compresse impediscono alla tiroide di assorbire lo iodio radioattivo e servono a prevenire il cancro alla tiroide. In caso d'incidente, devono essere ingerite per tempo. Le farmacie e le drogherie all'interno del raggio di 50 km dalle centrali conservano una riserva di questo farmaco, che eventualmente può essere acquistate al prezzo di 5.00 franchi svizzeri. Nelle regioni oltre un raggio di 50 km da un impianto nucleare svizzero, i cantoni provvedono allo stoccaggio delle compresse allo iodio in modo da consentire l'approvvigionamento della totalità della loro popolazione in caso di evento grave. Attualmente le persone residenti all'esterno di questa zona non devono tenere scorte di compresse allo iodio.

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