Governo Draghi, ecco i primi nomi dei possibili ministri

mario draghi
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di Alessandra Severini
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 11:33

Come sarà il governo Draghi, sempre che l’ex numero uno della Bce riesca a ottenere una maggioranza solida in Parlamento?. 
Per ora tutte le fonti insistono nel sottolineare che non si sta discutendo dei nomi, ma il premier incaricato ha già iniziato a fare le prime valutazioni.


È possibile che scelga di farsi affiancare da ministri squisitamente tecnici o di fare qualche innesto politico che potrebbe agevolare la nascita dell’esecutivo superando le rimostranze di certi partiti. Quel che appare certo però è che nei ruoli chiave – come Economia, Giustizia, Infrastrutture, Interno – il favore andrà ai tecnici. Per l’Economia è molto difficile che Fabio Panetta dica addio al board della Bce dove è l’unico italiano. C’è pure la conferma di Gualtieri oppure nomi come Lorenzo Bini Smaghi, Lucrezia Reichlin, Carlo Cottarelli ma soprattutto il nuovo Direttore generale di Bankitalia Daniele Franco. Allo Sviluppo economico potrebbe andare il super manager Vittorio Colao scelto già da Giuseppe Conte per guidare la task force dedicata alla stesura del piano di Rilancio economico dell’Italia.


Tra le donne ha buone chance di essere riconfermata al Viminale il prefetto Luciana Lamorgese mentre per il delicato dicastero della Giustizia sembra essere molto quotata la giurista Paola Severino, che si è seduta già in via Arenula col governo Monti. Per la Sanità si fa il nome di Antonella Polimeli, ex preside della facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza e oggi rettrice dell’ateneo capitolino. In caso di squadra “mista”, Roberto Speranza potrebbe anche restare al proprio posto. 
In un altro ruolo chiave, quello di ministro delle infrastrutture, si fa il nome dell’ex numero uno dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone.


Un governo tecnico composto da membri di alto profilo darebbe a ‘Supermario’ maggiore libertà di manovra ma per superare le barriere del Movimento 5 stelle si potrebbe decidere anche qualche innesto politico.

Magari non nei ministeri di primo piano. Così si fanno i nomi di Franceschini, Guerini, Boccia, Orlando per il Pd, di Di Maio, Patuanelli, Buffagni per il M5s.

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