Mariastella Giorlandino, Artemisia lab: «Avete avuto contatti con un positivo? Ecco come e quando fare il tampone»

Mariastella Giorlandino
Mariastella Giorlandino
di Marco Esposito
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Mercoledì 21 Ottobre 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 16:37

Dieci ore di attesa per un tampone. I contagi si moltiplicano e di conseguenza sono migliaia i cittadini che hanno bisogno di un tampone per sapere se hanno contratto il Covid. La dottoressa Mariastella Giorlandino è leader a Roma per quanto riguarda la diagnostica con la rete Artemisia Lab.


Dottoressa facciamo un po' di chiarezza: se ho avuto un contatto con una persona positiva al Covid, quando devo fare il tampone?
«Questo è un argomento molto importante, c'è molta confusione tra i cittadini. Per il tampone che ricerca l'antigene del virus (quello cosiddetto rapido ndr), quello che possiamo fare noi dei laboratori privati, o che fanno all'aeroporto di Fiumicino, bisogna aspettare 7-8 giorni dal contatto con la persona positiva. Quattro-cinque giorni, invece, se si fa quello molecolare, quello che fanno nei drive-in delle Asl».


Tampone rapido per la ricerca dell'antigene del virus o molecolare. Che differenza c'è tra i due?
«Il tampone molecolare è quello più preciso, ricerca proprio il coronavirus.

Il tampone dell'antigene lo è meno. È considerato una sorta di screening; in caso di positività viene poi fatto il tampone molecolare».


Che percentuale di errore c'è nel tampone rapido?
«Dipende da molti fattori, soprattutto dalla qualità del materiali. Nei nostri centri Artemisia Lab li facciamo con il migliore possibile e posso assicurare una precisione del 99%. Ma la risposta garantita al 100% arriva solo con il molecolare»


Quindi è inutile correre a mettersi in fila il giorno dopo un incontro con un positivo.
«Il giorno dopo qualsiasi tampone è assolutamente inutile. Si avrebbe sicuramente un risultato negativo, questo ci farebbe sentire al sicuro, quando invece si potrebbe sviluppa la malattia cinque giorni dopo e contagiare chi ci è vicino, magari perché ci si sente al sicuro dopo il tampone fatto nei tempi sbagliati».


Da voi si può fare solo il tampone rapido. Se una persona è positiva cosa succede?
«La persona positiva deve fare il molecolare. Ma deve tornare in una struttura pubblica per farlo. In questo caso devo fare un tampone e inviare il materiale all'ospedale di zona. Ma qui nasce un problema».


Quale?
«La responsabilità della chiusura della diagnosi di chi è? La responsabilità poi è della Regione Lazio?»


Ma voi sareste in grado di farlo il tampone molecolare?
«Certo. Noi facciamo migliaia di test di biologia molecolare: per esempio per gli accertamenti diagnostici».


E sareste in grado di comunicare i risultati alla Regione in tempi brevi?
«Noi già comunichiamo i dati alla regione quando abbiamo dei positivi al tampone per l'antigene».


In Lombardia i privati possono fare i tamponi molecolari? Perché nel Lazio no?
«Non solo in Lombardia, ma anche in Umbria, in Emilia Romagna. Non le so dire perché non possiamo farli, io vorrei solo migliorare la vita dei cittadini. Non voglio attaccare il pubblico, vorrei un percorso collaborativo. Vorrei che chi viene qui uscisse con la certezza della diagnosi, senza mandarlo in un altro posto».


Avete molte richieste di tamponi?
«Tantissime, siamo tutti sotto assedio in questo momento».
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